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242 l'istoria del concilio tridentino


se ne contentava. Con questa deliberazione uscirono tutti di segrestia e tornarono al proprio luoco; e la messa seguí, come si è detto, senza incenso e senza pace. E subito detto: Ite, missa est, il conte di Luna, il qual nelle congregazioni era solito uscire l’ultimo dietro a tutti, allora partí inanzi la croce, seguitato da gran parte dei prelati spagnoli e italiani sudditi del suo re. Partirono dopo li legati, ambasciatori e li prelati rimanenti al modo consueto.

Li legati, per liberarsi dall’imputazione che li era data d’aver proceduto in cosa di tanto momento clandestinamente e quasi con fraude, furono necessitati pubblicar li ordini espressi ricevuti da Roma di dover cosí operare in quel tempo, in quel modo, in quel luoco e senza comunicare. Il Ferrier pubblicamente diceva che, se non fosse stato il rispetto al culto divino, averebbe fatto la protestazione che teniva in commissione dal suo re; la qual per l’avvenire farebbe, quando non si restituissero le solite ceremonie d’incenso e pace, dando loro in quelle il debito luoco. Scrisse anco il cardinale di Lorena al pontefice una lettera assai risentita, esponendo il torto che si trattava di fare al suo re, e modestamente dolendosi che Sua Santitá li avesse fatto dire di confidare tanto in lui, che voleva li fossero comunicate tutte le cose del concilio; del che, se ben non vedeva l’effetto, non se ne doleva; ma ben li premeva che avesse comandato ai legati di non comunicarli le cose sue proprie e quello in che meglio d’ogni altro poteva adoperarsi in bene, aggiongendo non esser seguito tutto il male che sarebbe seguito se esso non si fosse messo in mezzo, soggiongendo che del tutto la colpa era attribuita alla Santitá sua, e pregandolo a non voler esser autore e causa di tanti mali. E li mandò anco in posta il Musotto, per esplicarli piú particolarmente la risoluzione delli ambasciatori francesi e il pericolo imminente. 1Il conte di Luna si lamentava della durezza de’ francesi e magnificava la molta pazienzia e modestia usata da sé; e fece instanzia con li legati che la dominica seguente fosse admesso a luoco e ceremonie uguali, secondo l’ordine del papa. Non mancava anco chi