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230 l'istoria del concilio tridentino


contradissero, la proposta fu stabilita quasi senza difficoltá. Ma il dí seguente il Lainez, general de’ gesuiti, nel voto suo s’indrizzó a rispondere a tutte le cose che dagli altri erano state dette non ben conformi alla dottrina della corte, con affetto cosí grande, come se si fosse trattato della propria salute. Nella materia delle dispensazioni si allargò assai. Disse che irragionevolmente era stato detto non esservi altra potestá di dispensare, salvo che interpretativa e dechiarativa, perché a questo modo maggior era l’autoritá d’un buon dottore che d’un gran prelato: e che il dire che con la dispensa il papa non possi disubbligar quello che appresso Dio è ubbligato, non è altro che insegnar agli uomini il preferir la propria conscienzia all’autoritá ecclesiastica; la qual conscienzia poiché può esser erronea, e per il piú anco è, il rimettersi a quella non esser altro che profondar ogni cristiano in abisso di pericoli. Che siccome non si può negare che in Cristo non sia l’autoritá di dispensare in ogni legge, né che il pontefice sia vicario di Cristo, essendo il medesmo tribunale e il medesmo consistoro del principale e del vicegerente, doversi confessare che il papa abbia la medesma autoritá. Che questo era privilegio della chiesa romana; e doversi ognun guardare che è eresia il levar li privilegi di quella Chiesa, non essendo altro se non negare l’autoritá che Cristo gli ha dato. Passò anco a parlar della riforma della corte, e disse che chi era superior a tutte le chiese particolari, era anco superiore a molte radunate insieme; e se alla corte romana appartiene riformar ciascuna delle chiese che ha vescovo in concilio, e nessuna di quelle può riformar la romana, perché «non vi è discepolo sopra il maestro né servo sopra il suo patrone», ne resta per necessaria consequenza che il concilio non abbia autoritá di metter mano in quell’opera. Che molti parlavano attribuendo ad abuso cose che, quando si esaminassero bene e si penetrasse al fondo, si ritroverebbono esser o necessarie o vero almeno utili. Che alcuni pretendono di volerla redur come nel tempo degli apostoli, o come nella primitiva Chiesa; ma questi non sanno distinguer li tempi, e che cosa convenga a