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libro ottavo - capitolo i


d’Inghilterra non ad altro fine che per redur quell’isola alla religione. Commemorò gli aiuti recenti mandati al re di Francia, aggiongendo che per la virtú de’ suoi soldati, se ben erano pochi, mandati per difesa della religione, la vittoria inclinò alle parti cattoliche. Passò a dire che desiderava il re dal concilio lo stabilimento della dottrina della religione e la reformazione delli costumi. Lodò li padri di non aver mai voluto separar la trattazione di una di queste parti dall’altra, quantonque grand’instanzia fosse stata fatta per farli tralasciar la dottrina e attender solamente alli costumi. Aggionse desiderar il re che esaminassero ben la petizione, piú pia che circonspetta, di quelli che dimandano che sia concesso alcuna cosa ai nemici della religione per farli ritornar alla Chiesa. Fece un’invettiva contra quelli che dicevano doversi conceder qualche cosa alli protestanti, acciò vinti dalla benignitá tornassero al grembo della Chiesa, dicendo che si ha da far con persone che non possono esser piegate né da beneficio né da misericordia. Esortò li padri per parte del re ad operare in tal maniera che mostrino d’aver maggior cura della maestá della Chiesa che degli appetiti delli sviati, avendo la Chiesa sempre usato questa gravitá e costanza, per reprimere l’audacia de’ nemici, di non concederli manco quello che onestamente si potrebbe. Desiderare ancora il re che tralascino le superflue questioni. Concluse che essendo congregati li padri per far cosí buon’opera, come è il rimediar a tanti mali che travagliano la cristianitá, quando questo effetto non succeda, la posteritá non ne dará la colpa ad altri che a loro, e si maraveglierá che, potendo, non abbiano voluto applicar il rimedio. Lodò le virtú dell’ambasciatore e la gloria della casa sua, e con questo finí.

Gli fu resposto per nome della sinodo che nel dolore, qual sentiva per le miserie comuni, aveva ricevuto consolazione sentendo commemorar la pietá del re cattolico, e sopra tutto essergli stata grata la promessa di defender li decreti del concilio; il che essendo per fare anco l’imperatore e gli altri re e prencipi cristiani, la sinodo veniva eccitata a fare che le