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182 l'istoria del concilio tridentino


presente ne aveva tal resposta, dalla quale concludeva che si rappresentava una bellissima occasione a Sua Signoria illustrissima di portar un gran frutto alla Chiesa di Dio, adoperandosi per mandar ad effetto cosí util disegno. Imperocché quando ella disponesse Sua Maestá ad andar a Bologna, chiamando anco lá il concilio, si poteva tener per certo che Sua Santitá s’averebbe risoluta d’andarci, e con l’assistenzia del papa e dell’imperatore le cose del concilio averebbono preso presto e felice successo. E mostrando il cardinale desiderio di veder quello che li era scritto, il vescovo, facendo dimostrazione di proceder con lui liberamente, li mostrò le lettere del Cardinal Borromeo e una polizza di Tolomeo Gallo, secretanrio del pontefice.

Il Cardinal, letto il tutto, rispose che, quando fosse tornato a Trento, averia avuto maggior lume dell’animo dell’imperatore e di quello che il pontefice avesse risposto a Sua Maestá, onde potrebbe poi pigliar partito, e non mancherebbe d’adoperarsi, se fosse bisogno. A che replicando il vescovo che la mente del pontefice la poteva chiaramente intendere per le lettere mostrategli, né occorreva aspettarne chiarezza maggiore, il Cardinal entrò in altri ragionamenti; né mai il vescovo, col ritornar nel medesmo, potè cavar altro in sustanzia che l’istessa risposta. Ben li disse che egli aveva parlato dell’andata a Bologna per l’intenzione che il papa dava all’imperatore della riforma; ma dappoi che in tanto tempo si era visto che, se ben Sua Santitá promette cose assai e piú di quello che si ricerca, in concilio però niente si eseguisce, l’imperator egli altri principi credono che Sua Santitá veramente non abbia avuto animo di riforma: la qual se avesse avuto, non averiano li legati mancato di eseguir la volontá sua. Disse che l’imperatore non era sodisfatto, perché avendo Sua Santitá mostrato animo al gennaro di voler andar a Bologna, si era in un subito raffreddato; e che quando Sua Maestá ha detto di voler intervenir in concilio, Sua Santitá ha fatto ogni opera per ritrarlo da tal pensiero. E usando delle sue solite varietá di parlare, disse anco che l’imperator non si risolveria