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libro settimo - capitolo ix


moderatori di «doverli reiettar» fuori del corpo. Considerassero li padri il giovamento che ebbe la Chiesa per l’emendazione moderata nel concilio di Costanza e nel seguente, che non voleva nominar per non offender le orecchie di alcuno; e parimente nelli concili di Ferrara, Fiorenza, laterano e tridentino primo; e quanti generi d’uomini, quante provincie, regni e nazioni dopo quelli si sono dipartite dalla Chiesa. Voltò il parlare alli padri italiani e spagnoli, dicendo che una seria emenda della disciplina ecclesiastica era di loro maggior interesse che del vescovo di Roma, pontefice massimo, sommo vicario di Cristo, successor di Pietro, che ha suprema potestá nella Chiesa di Dio. Trattarsi ora della vita e dell’onor loro: per il che non voleva estendersi piú longamente.

Al contenuto delle lettere del re e all’orazione dell’ambasciatore fu risposto con laude di quella Maestá per le cose piamente e generosamente operate, e con una esortazione, come se fosse presente, ad imitare li suoi maggiori, voltando tutti li suoi pensieri alla difesa della sede apostolica e conservazione della fede antica, e prestar orecchie a quelli che predicano la fermezza del regno in Dio, e non a chi mette inanzi l’utilitá presente e un’immaginaria tranquillitá e pace che non sará vera pace; aggiongendo che il re cosí fará con l’aiuto divino, e per la bontá della sua natura, e per li consegli della regina madre e della nobiltá francese. Ma la sinodo metterá ogni studio per difinir le cose necessarie all’emendazione della Chiesa universale, e ancora quelle che toccano li comodi e interessi della particolare del regno di Francia. In fine della congregazione propose il Cardinal di Mantova che per breve ispedizione le congregazioni de’ teologi si tenessero due volte al giorno, e fossero deputati prelati per propor la correzione degli abusi nella materia dell’ordine. E cosí fu decretato.

Penetrò nell’animo de’ pontifici il parlar dell’ambasciatore come pongente, ma in particolare in quello che disse «gli articoli esser inviati principalmente alla sinodo», come parole contrarie al decreto che li soli legati potessero proporre: il