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libro settimo - capitolo viii


XXXIV. Che le sinodi vescovali si faccino almeno una volta all’anno; e le provinciali ogni tre anni; e le generali, quando non vi sará impedimento, ogni dieci.

Ma in Roma arrivò il primo di gennaro Vintimiglia, fatto il viaggio in sette giorni. Presentò al pontefice le lettere, ed espose la sua credenza, e diede conto delli pensieri e vari fini che erano in concilio, e delli umori diversi, e del modo come pareva alli legati e agli altri buoni servitori di Sua Santitá che dovessero pigliare e maneggiare le difficoltá. Tenne il pontefice congregazione il terzo giorno, diede conto della relazione di Vintimiglia, mostrò sodisfazione della diligenza e prudenti azioni delli legati, e lodò la buona volontá di Lorena; e ordinò che si consultasse sopra il capo dell’instituzione de’ vescovi, che stringeva allora principalmente. Il giorno sesto, anniversario della coronazione sua, tenne un’altra congregazione, nella quale pubblicò cardinali Ferdinando de’ Medici e Federico Gonzaga, quello per consolar il padre della miserabil morte d’un altro figliuolo cardinale, e questo per gratificare il legato Mantoa e gli altri della casa, strettamente seco congionti per il matrimonio d’un nepote del legato e della sorella del Cardinal Borromeo; non intermettendo però il pontefice d’intervenire alle consulte delle cose conciliari. Nelle quali, dopo longa discussione, fu risoluto di scrivere alli legati che il canone dell’instituzione de’ vescovi fosse formato con dire: che li vescovi tengono nella Chiesa luoco principale dependente dal romano pontefice, e che da lui sono assonti in partem sollicitudinis; e nel canone, che della potestá del papa era introdotto, si dicesse che egli ha autoritá di pascere e reggere la Chiesa universale in luoco di Cristo, dal quale gli è stata comunicata tutta l’autoritá, come vicario generale. Ma nel decreto della dottrina estendessero le parole del concilio fiorentino, le quali sono che la santa sede apostolica e il romano pontefice ha il primato in tutto il mondo, ed è successore di san Pietro, principe degli apostoli, e vero vicario di Cristo, capo di tutte le Chiese, padre e maestro di tutti li cristiani, al quale in san Pietro da Cristo nostro Signore è