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102 l'istoria del concilio tridentino


potessero assentarsi per giuste cagioni, le quali si avevano da rimetter al giudicio di Sua Santitá. Disse di piú che erano da eccettuar li occupati nei pubblici negozi delli regni e repubbliche, perché quelli ancora si hanno da reputar non alieni dal carico episcopale, massime nei regni dove l’ordine ecclesiastico è un membro dello stato, come è in Francia e nelli regni di Spagna ancora. Fu il Cardinal molto prolisso, e se ben replicava spesso che la residenzia era necessaria e conveniva provveder che si servasse, nondimeno andava interponendo tante eccezioni e iscusazioni, che in fine nessun seppe giudicar se egli approvasse o non approvasse che decreto alcuno della residenza fosse statuito.

Comunicarono anco li legati alli ambasciatori, secondo la promessa, li capitoli della riforma per la futura sessione, prima che si proponessero in congregazione, li quali tutti erano per remedi degli abusi spettanti al sacramento dell’ordine. E perciò si radunarono gli ambasciatori e vescovi francesi in casa di Lorena, per parlar sopra di quelli; e deputarono quattro vescovi tra loro che li considerassero, pensando se vi era cosa pregiudiciale ai privilegi della chiesa gallicana, e se se gli poteva aggiongere alcuna cosa per servizio del paese loro: e insieme diedero carico all’ambasciator Ferrier che in congregazione delli medesimi vescovi si raccogliessero tutte le riforme proposte giá in Trento sotto Paulo e Giulio, e nel presente ancora, e nella congregazione di Poissi, per farne un estratto; e aggiontovi il contenuto nelle instruzioni regie, e quel di piú che loro paresse, ne formassero articoli per tutta la cristianitá e principalmente per la Francia.

Ma li cesarei, veduto che non si proponeva alcuna delle riforme da loro raccordate, congregarono tutti gli ambasciatori. Praga parlò a loro, raccordando il longo tempo consumato in concilio in far niente, le promesse tante volte fatte dalli legati che s’averebbe trattato della riforma, e con tutto ciò erano trattenuti con speculazioni o con provvisioni di abusi leggieri; che era tempo di far instanza efficace che s’attendesse alle cose importanti e urgenti; che se tutti fossero comparsi uniti