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CAPITOLO III

(giugno 1549-aprile 1550)


[Persecuzioni dei riformati in Francia. — Morte di Paolo III ed elezione di Giulio III. — Intendimenti del nuovo papa circa il concilio. — Innocenzo del Monte creato cardinale. — Carlo V incontra difficoltá nell’introdurre l’inquisizione nei Paesi Bassi. — Sue insistenze perchè si riapra il concilio a Trento. — Timori del papa, che rimette l’esame della questione a una congregazione di cardinali. — Parere favorevole di essa. — Istruzioni date ai nunzi inviati in Francia ed in Germania per informarne quei sovrani. — Condizioni preliminari prospettate all’imperatore e da lui prese in considerazione. — Egli annunzia alla dieta l’ottenuto ritorno a Trento del concilio e invita ad intervenirvi. — Difficoltá e clausole messe innanzi dai protestanti.— Assicurazioni imperiali al papa. — La bolla di convocazione viene prima comunicata all’imperatore, che invano tenta di farla modificare.— Pubblicazione della bolla e malumore suscitato in Germania.— Recesso dietale del 13 febbraio. — Il papa nomina un legato e due nunzi al concilio, mentre l’imperatore assicura ampio salvocondotto ai prelati tedeschi. — Ottavio Farnese, per assicurarsi il possesso di Parma, ricorre alla protezione della Francia. Sdegno del papa e dell’imperatore, e origine di nuovi dissidi.]

Il re di Francia in questi medesimi tempi, essendo entrato in Parigi la prima volta il 4 di luglio, fece far una solenne processione, e pubblicò un editto, rendendone ragione al populo ciò esser fatto per significar a tutti che egli riceveva la protezione della religione cattolica e della sede apostolica e la tutela dell’ordine ecclesiastico, e che aborriva le novitá nella religione; e testificava a tutti la sua volontá essere di perseverar nella dottrina della chiesa romana ed esterminar da tutto il suo regno li novi eretici. E questo editto lo fece stampar in lingua francese, e mandar per tutto il regno. Diede anco licenza alli suoi prelati di far un’adunanza provinciale


Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - ii 3