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libro terzo - capitolo ii 43


gliela in vita, o per il tempo che a loro parerá, purché sia fatta separatamente, quanto al luoco e quanto al tempo, da quella che si fa per decreto della Chiesa. Concesse anco a loro facoltá di unir li benefici ecclesiastici alli studi e scole o vero ospitali, ed assolvere li occupatori delli beni ecclesiastici dopo la restituzione delli stabili, concordando anco per li frutti usurpati e per li mobili consumati, con autoritá di poter comunicar queste facoltá ad altre persone insigni.

Andò questa bolla per tutto, essendo stampata per l’occasione che si dirá, e diede da parlare, prima per il proemio, nel qual diceva il papa che nelle turbulenze della Chiesa si era consolato sopra il rimedio lasciato da Cristo, che il grano della Chiesa crivellato da Satana sarebbe stato conservato per la fede di Pietro; e maggiormente dopo che egli vi ebbe applicato il rimedio del concilio generale, quasi che non avesse la Chiesa dove fondarsi che sopra lui e sessanta persone di Trento. Poi attribuivano a gran presonzione il restituir agli onori, fama e dignitá li re e li principi. Era anco avvertita la contradizione di assolvere da giuramenti illeciti, perché l’illeciti non hanno bisogno d’assoluzione, e li veri giuramenti nissun può assolverli. Era riputata similmente contradizione il conceder il calice solo a chi credi la Chiesa non errare, proibendo il calice a’ laici, imperocché come sarebbe possibile aver tal credulitá e ricercar di non esser compreso nella proibizione? Ma non contenevano le risa, leggendo la condizione, nell’assolver li frati usciti, di portar l’abito coperto, quasi che il regno di Dio fosse in un colore o forma di veste, che non portandola in mostra fosse necessario almeno averla in secreto. Ma con tutto che in diligenza fosse fatta la deputazione delli nunci, nondimeno l’espedizione si differí sino l’anno futuro, perché Cesare non si contentò del modo, nel quale non si faceva menzione d’assister né autorizzar le provvisioni da lui fatte, né il pontefice volle mai lasciarsi indurre che ministro alcuno v’intervenisse per suo nome.

Partito Cesare di Augusta, fece ogni diligenza acciò l’Interim fosse ricevuto dalle cittá protestanti; e trovò per tutto