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430 l'istoria del concilio di trento


Ma poiché gl’imperiali furono fuori di speranza di ottener il calice, cessati li loro interessi, li francesi con alquanti prelati facevano ogn’opera di metter impedimenti, acciò nella sessione delli 16 non si facesse altro che differir alla seguente, come giá due volte s’era fatto. E li legati, per evitar la vergogna, s’affaticavano con ogni spirito per stabilir le cose, sí che si pubblicassero li quattro capi della comunione e li nove di riforma. Questi cercavano di rimovere, e quelli d’interporre ogni difficoltá. Con questi fini, restando solo due giorni alla sessione, si fece congregazione la mattina delli 14; nell’ingresso della quale Granata fece instanza alli legati che, attesa l’importanza della materia che s’aveva da trattare, prorogassero la sessione; e fece come un’orazione in mostrare quante difficoltá restavano ancora in piedi, necessarie da esser decise. Li legati, risoluti in contrario, non ammisero ragione alcuna, e diedero principio all’esame della dottrina, leggendosi il primo capo. E gionto a quel luoco dove si dice non potersi inferire la comunione del sangue per quelle parole del Signore in san Giovanni: «Se non mangerete la carne del figlio dell’uomo e beverete il mio sangue ecc.», entrò Granata dicendo che quel passo non parlava del sacramento, ma della fede, sotto metafora di nutrimento, allegando il contesto e portando l’esposizione di molti Padri e di sant’Agostino in particolare. Il cardinale Seripando si diede ad espor quel passo, come se leggesse in cattedra, e pareva che ognuno restasse sodisfatto: ma ritornò Granata a replicar con maggior veemenza, in fine richiedendo che se gli aggiongesse un’ampliativa, dicendo che per quelle parole non si poteva inferir la comunione del calice, intese come si volesse, secondo varie esposizioni de’ Padri. Questa aggionta ad alcuni padri non piaceva, ad altri non importava; ma pareva strano che, dopo concluse le cose, venisse uno con aggionte non necessarie a turbare le cose stabilite; e furono cinquantasette che dissero: Non placet. Ma per venir al fine, li legati si contentarono che vi fosse aggionta la clausula, che ben pare inserta con forza, e nel latino incomincia: Utcumque iuxta varias ecc.