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412 | l'istoria del concilio di trento |
ratezza nelle divine; onde potersi temere che una maggior
negligenza possi produr maggior irriverenza. Il far differenti
li sacerdoti dagli altri esser piú che mai necessario ora che
li protestanti li hanno messi in esoso al populo, e seminata
dottrina che li leva le esenzioni, li sottopone alli magistrati
laici e detrae dalla potestá di assolvere dalli peccati, e vuole
anco che siano dal populo chiamati al ministerio e soggetti
ad essere deposti da quelli: il che debbe constringere la Chiesa
a conservar accuratamente tutti quei riti che possono darli
riputazione. Il pericolo che il volgo non s’imprima di falsa
credenza e sia persuaso esservi altra cosa nel calice che sotto
la specie del pane, al presente è piú urgente, per le nove
opinioni disseminate.
Dissero molti che la Chiesa proibí il calice per opporsi all’error di Nestorio, quale non credeva tutto Cristo esser sotto una specie; il che dicendo anco adesso alcuni delli medesimi eretici, conveniva tener la proibizione ferma. Quello che volessero in ciò inferire, non so esprimere meglio, non avendo mai letto che Nestorio parlasse in questa materia, né meno che moderni trattino con questi termini. Ma il terzo pericolo, che l’autoritá della Chiesa sia vilipesa, e s’argomenti che abbia commesso errore in levar il calice, si può dire non pericolo ma certo evenimento; né per altro esser sollecitata la richiesta da’ protestanti, se non a fine di concluder che, avendo la sinodo conosciuto l’error passato, l’ha emendato con la concessione: pubblicheranno immediate la vittoria, e da questo passeranno a dimandare mutazione nelli altri statuti della Chiesa. Ingannarsi chi crede li tedeschi doversi fermar in questo e disporsi a sottomettersi alli decreti del concilio; anzi vorranno levar li digiuni e le differenze de’ cibi; dimanderanno il matrimonio de’ preti e l’abolizione della giurisdizione ecclesiastica nell’esteriore: il che è il fine dove tutti mirano. Non esser credibile che siano cattolici quelli che fanno la richiesta del calice, perché li cattolici tutti credono che la Chiesa non può errare, che non sia grata a Dio alcuna devozione, se da quella non è approvata, e che l’obedienza della Chiesa è il sommo della perfezione cristiana. Aversi da tener per certo che chi dimanda