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libro sesto - capitolo vi 407


In questo tempo s’attese in Trento ad ascoltar l’opinione de’ teologi sopra li sei articoli nelle congregazioni, che cominciarono il 9 e finirono il 23 del mese. Nelle quali, se ben sessanta teologi parlarono, non fu detta cosa degna di osservazione, atteso che, essendo la disputa nova, dalli scolastici non promossa, e nel concilio constanziense di primo salto difinita, e dalli boemi piú tosto con le armi e forza che con ragioni e dispute sostentata, non avevano altro da studiare che quanto dopo scrissero nelli prossimi quaranta anni alcuni pochi, eccitati per le proposte di Lutero: imperò furono tutti concordi che non vi fosse necessitá né precetto del calice. Per prova della conclusione allegavano luochi del novo Testamento, dove il pane solo è nominato, come in san Giovanni: «Chi mangia questo pane, viverá perpetuamente». Dicevano che sino nel tempo degli apostoli era in frequente uso la sola specie del pane, come in san Luca si legge, che li discepoli in Emaus conobbero Cristo nel frangere il pane, e del vino non ci è menzione; e san Paulo in mare naufragante benedice il pane, né si parla di vino: in molti delli canoni vecchi si fa menzione della comunione laica differente da quella del clero, che non poteva esser in altro che nel calice. A queste aggiongevano le figure del Testamento vecchio: la manna, che significa l’eucarestia, non ha bevanda; Gionata, che gustò il miele, non bevette; e altre tal congruitá: e cosa di molta pazienza era sentir tutti replicar le medesime cose a sacietá.

Non debbo tralasciar di narrare questo particolare: che Giacomo Paiva portoghese seriamente prononciò che Cristo con suo precetto e col suo esempio aveva dechiarato doversi la specie del pane a tutti, e il calice a’ soli sacerdoti, imperocché egli, consecrato il pane, lo porse agli apostoli, che ancora erano laici e rappresentavano tutto il populo, comandando che tutti ne mangiassero; dopo questo ordinò li apostoli sacerdoti, con le parole: «Fate questo in mia memoria»; e in fine consecrò il calice e lo porse loro, giá consecrati sacerdoti. Ma li piú sensati passavano leggermente questa sorte de argomenti e si restringevano a doi: l’uno, che