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368 l'istoria del concilio di trento


congregazioni si dovesse parlar sopra sei altri, lasciando quello del matrimonio clandestino per un’altra sessione.

Ma nel di seguente li legati si ridussero insieme con li deputati, per cavare sustanza delle sentenze dei padri; e sopra il primo articolo della residenza furono tra loro in disparere. Favoriva Simonetta l’opinione che fosse de iure positivo, e però diceva esser stata sentenza della maggior parte, anco di quelli che la sentivano de iure divino, che quella questione si tralasciasse. Mantoa, senza esplicare quello che egli sentisse, diceva che la maggior parte aveva dimandata la dechiarazione: degli altri legati, Altemps seguiva Simonetta; li altri due, se ben con qualche risguardo, aderivano a Mantoa; e il disparere tra loro non passò senza qualche senso acerbo, se bene con modestia espresso. Fecero per questa causa alli 20 li legati congregazione generale, nella quale fu letta de scripto l’infrascritta dimanda, cioè: «Perché molti padri hanno detto che si debbia dechiarare la residenzia essere de iure divino, e altri di ciò non hanno fatto parola, e alcuni sono stati di parere che una tal dechiarazione non si facesse; acciò li deputati a formar li decreti possino formarli presto, facilmente e sicuramente, dicano le Signorie Vostre col solo verbo placet se vogliono o no la dechiarazione che la residenza sia de iure divino. Perché secondo il maggior numero de’ voti e pareri si scriverá il decreto, come è stato sempre solito farsi in questa santa sinodo, atteso che non si può dalli voti detti cavar il vero numero, per le varietá de’ pareri. E siano contente di parlar cosí chiaro e distinto, e ad uno ad uno, sí che il voto di ciascuno possi esser notato».

Andati li voti attorno, sessantotto furono che dissero assolutamente: Placet; trentatré assolutamente risposero: Non placet; tredici dissero: Placet, consulto prius sanctissimo domino nostro; e diciassette risposero: Non placet, nisi prius consulto sanctissimo domino nostro. Erano differenti li tredici dalli diciassette, perché volevano assolutamente la dechiarazione, pronti a non volere, quando il papa fosse di contraria opinione; li diciassette assolutamente non la volevano, contentandosi però