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libro sesto - capitolo ii 347


fatto a tutti noto. Ma, per esserci bisogno di deliberar con maggior diligenza in che forma se gli debbi dar il salvocondotto, gli è parso differir ciò ad altro tempo, per considerarci piú accuratamente, avendo per ora stimato bastare che fosse provvisto alla sicurezza di quelli che pubblicamente hanno abbandonato la dottrina della Chiesa.

Fu il decreto immediate stampato, come conveniva a cosa fatta per esser dedutta in notizia di tutti: però il concilio non servò la promessa di trattare o pensare la forma di dar salvocondotto a quelli del terzo genere; anzi nello stampare tutto il corpo del concilio insieme, questa terza parte fu tralasciata fuori, lasciando alla speculazione del mondo, perché promettere di provveder a quelli ancora e farglielo noto in stampa, con desiderio che fosse da tutti saputo, e poi non l’eseguire, anzi procurar di ascondere quel disegno che allora affettavano manifestare.

Li ambasciatori dell’imperatore sollecitarono li legati a far la riforma, a scriver alli protestanti esortandogli a venire al concilio, come fu fatto al tempo del basiliense con li boemi. Risposero li legati che giá quaranta anni tutti li prencipi e populi sempre hanno chiesto riforma, né mai s’è trattato capo alcuno di quella, che essi medesimi non abbiano attraversato e opposto impedimenti; che hanno anco constretto abbandonar l’opera; al presente s’attenderá alla riforma per quello che tocca l’universale delle nazioni cristiane; ma per quello che aspetta al clero di Germania, che ne ha piú di tutti bisogno, la riforma del quale anco l’imperatore principalmente aspetta, non vedevano come poterla fare, poiché li prelati tedeschi non erano venuti al concilio: e che quanto allo scriver a’ protestanti, avèndo essi risposto alli nonci del papa con indecenza tanto esorbitante, non si potrebbe aspettar se non che rispondessero alle lettere della sinodo in modo peggiore.

Alli 11 marzo proposero li legati in congregazione generale dodici articoli, per dover esser studiati e discussi nelle seguenti congregazioni.

1. Che provvisione si potrebbe fare, acciocché li vescovi