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198 l'istoria del concilio di trento


contennendo; che, troncate queste vanitá, crescerá la vera potenza, la riputazione e credito appresso il mondo, il danaro e li altri nervi del governo, e sopra ogn’altra cosa la protezione divina, che debbe tenire per sicuro ognuno che opera conforme al proprio debito.

Si pubblicorono per la corte questi disegni, li quali dalli benevoli erano ornati con titoli di pietá e d’amore della pace e della religione; non mancando però gli emuli d’interpretar in sinistro, con dire che il fine non era buono, che il papa fondava sopra predizioni astrologiche, a quali era tutto dato, seguendo le vestigie del padre, che per quella professione fu aggrandito; che sí come alle volte, o per caso o per altre cause, riescono, cosí per il piú sono occasioni di precipitar molti. Tra le cose che disegnava il pontefice in particolare, era d’instituire una religione di cento a guisa d’una cavalleria, de’ quali voleva esser capo e far la scelta, estraendoli da qualsivoglia religione o stato di persone, quali tutti avessero cinquecento scudi per uno dalla camera ponteficia, facessero un solenne e molto stretto giuramento di fedeltá al pontefice, e non potessero esser assonti ad altro grado, né meno accrescer in entrata maggiore; solo potessero per meriti esser creati cardinali, non uscendo però della compagnia. Di questi soli voleva valersi per nonci, per ministri dei negozi e per governatori delle sue cittá, per legati, e ad ogni altro bisogno della sede apostolica; e giá erano nominati molti litterati abitanti in Roma, da lui conosciuti, e altri si avanzavano per aver questo onore. Di molte novitá la corte era piena, che si aspettavano, ma tutte furono poste in silenzio, perché Marcello, giá indebolito per le fatiche corporali delle longhe e gravi ceremonie, come s’è detto, sopraffatto da un accidente di apoplessia, morí l’ultimo di del mese, non verificate le altre predizioni astrologiche del padre e sue, che si estendevano per qualche anno oltra quel giorno.

Onde, congregati di novo li cardinali in conclave, facendo molta instanzia il Cardinal d’Augusta, aiutato anco dal Morene, che tra li capitoli soliti formarsi e giurarsi dalli cardinali vi