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188 l'istoria del concilio di trento


pubblicar un editto che ella voleva viver nella religione de’ suoi maggiori; non però permetteva che al popolo fosse predicato, salvo che secondo il consueto. Fu poi al primo ottobre consacrata con le solite ceremonie.

Queste cose [erano] andate a notizia al pontefice, il qual attendendo che la regina era allevata nella religione cattolica e interessata nelli rispetti della madre e cugina carnale dell’imperatore, sperò di poter aver qualche ingresso nel regno, e creò immediate legato il Cardinal Polo, con speranza che, per essere della casa regia e di costumi esemplari, fosse unico istromento d’inviare una riduzione del regno alla romana chiesa. Il cardinale, che per pubblico decreto era bandito dal regno e privato della nobiltá, non giudicò conveniente mettersi all’impresa prima che s’intendesse intieramente lo stato delle cose, essendo certo che la maggior parte era ancora devota alla memoria d’Enrico, ma fece passar secreto in Inghilterra Giovan Francesco Commendone per informarsi pienamente, scrivendo anco una lettera alla regina, dove, commendata la perseveranza nella religione in tempi turbulenti, l’esortava continuare nelli felici, li raccomandava la salute delle anime di quei populi e la redintegrazione del vero culto divino. Il Commendone, esplorato ogni particolare, e avendo trovato modo di parlar alla regina, se ben da ogni canto circondata e guardata, ritrovò l’animo di lei non mai alienato dalla fede romana, e da lei ebbe promessa di far ogn’opera per restituirla in tutto il regno; e il cardinale, intesa la mente della regina, si messe in viaggio.

Ma in Inghilterra dopo la coronazione si tenne parlamento, nel quale fu decretato illecito il repudio di Catarina d’Aragona, madre della regina, e dechiarato il matrimonio e la prole nata di quello legittima; il che obliquamente fu un restituir il primato pontificio, non potendo quel matrimonio esser valido senza la validitá della dispensa di Giulio II, e per conseguente senza la sopranitá della sede romana. Fu anco statuito che tutte le ordinazioni in materia di religione fatte da Edoardo fossero annullate, e si seguitasse la religione che era