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166 l'istoria del concilio di trento


sacrificio della messa e al sacramento dell’ordine, per pubblicar in quella sessione li decreti sopra queiii, e li quattro articoli differiti in materia del sacramento dell’eucaristia, pensando che in questo tempo dovessero esser gionti li protestanti a’ quali aveva concesso il salvocondotto, nondimeno non essendo quelli venuti, anzi avendo fatto supplicare che il tutto fosse differito ad un’altra sessione, dando speranza di dover giongere molto inanzi di quella, ricevuto un salvocondotto in piú ampia forma; la medesima sinodo, desiderosa della quiete e pace, confidando che verranno, non per contradir alla fede cattolica, ma per conoscer la veritá, e che si quieteranno alli decreti della santa madre Chiesa, ha differito sino al 19 di marzo la seguente sessione per metter in luce e pubblicar le cose sopra dette; concedendoli, per levar ogni causa di maggior dimora, il salvocondotto del tenor che si recitará; determinando che tra tanto si tratti del sacramento del matrimonio e si proseguisca la riforma, per dover pubblicar le definizioni anco di questo, insieme con le altre di sopra nominate.

La sostanza del salvocondotto era: che la sinodo, inerendo al salvocondotto giá dato e ampliandolo, fa fede che concede a tutti li sacerdoti, principi, nobili, populari e persone di qualunque condizione della nazione germanica, che veniranno o sono giá venuti al concilio, salvocondotto di venirci, starci, proponer e parlar con la sinodo, trattar ed esaminar quello che gli parerá, dar articoli e confermarli, rispondere alle obiezioni del concilio e disputar con li eletti da quello; con dechiarazione che le controversie in questo concilio siano trattate secondo la Scrittura sacra, tradizion degli apostoli, approvati concili, consenso della chiesa cattolica e autoritá de’ santi Padri; con aggionta anco che non siano puniti sotto pretesto di religione o di delitti commessi o che fossero per commetter circa quello, e in maniera che per la loro presenza, in viaggio, o in qualunque luoco, né in la cittá di Trento, si cessi dalli divini uffici, e che possino ritornare quando li parerá senza impedimento, salve le robe, onor e persone loro, con saputa però delli deputati dalla sinodo, acciò sia prov-