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164 | l'istoria del concilio di trento |
intervenir nell’universal concilio, come dal catalogo stampato
appare. E pur è cosa essenziale ad un general concilio che tutte
le nazioni siano admesse e liberamente udite. Raccorda ancora
il principe che molti articoli controversi concernono il papa; e
avendo determinato li concili di Costanza e Basilea che nelle
cause di fede e nelle spettanti ad esso pontefice egli sia soggetto al concilio, è cosa conveniente servar l’istesso in questo
luoco, e inanzi ogn’altra cosa far quello che fu constituito
nella seconda sessione del basiliense, cioè che tutte le persone
del concilio siano assolute dai giuramenti di obbligazione
al papa, quanto s’aspetta alle cause del concilio. Anzi il principe è di questa opinione, che anco senz’altra dechiarazione,
per virtú delle constituzioni di quei concili, tutti debbiano
esser liberi da quei legami; per il che prega quel consesso a
voler inanzi ogn’altra cosa ripeter, approvar e ratificar l’articolo della superioritá del concilio al papa; massime che avendo
bisogno l’ordine ecclesiastico di riforma, la qual è stata impedita per opera dei pontefici, gli abusi non si possono emendare, se le persone del concilio dependino dal cenno del papa
e siano tenute per virtú di giuramento a conservar l’onore,
stato e potenzia sua: e se dal pontefice si potesse impetrar che
egli spontaneamente rimettesse il giuramento, sarebbe cosa
degna di gran lode e che concilierebbe gran favore, fede e
autoritá al concilio e ai suoi decreti, che nascerebbono da
uomini liberi, a’ quali sarebbe lecito trattar e giudicar secondo
la parola di Cristo. Che il principe, per fine, prega che le
sue proposte siano ricevute in buona parte, essendo stato
spinto a rappresentarle per zelo della salute propria, per caritá
della patria e tranquillitá di tutto il populo cristiano.
Questo ragionamento avendo in scritto, lo presentò, e fu dal secretano ricevuto; e il promotore per nome pubblico disse che la sinodo averebbe avuto considerazione e opportunamente dato risposta.
Dopo questi, furono uditi li virtembergici, quali presentarono il mandato dell’ambasciata loro: il qual letto, con poche parole dissero che erano per presentare la confessione della loro dottrina, dovendo venir poi li teologi per defenderla e