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libro quarto - capitolo iii 127


Era adunque il decreto che quantunque, trattando della giustificazione, si fosse molto parlato del sacramento della penitenzia, nondimeno per estirpare diversi errori di questa etá conveniva illustrar la veritá cattolica, la qual la santa sinodo propone da osservare perpetuamente a tutti li cristiani; soggiongendo che la penitenzia fu sempre necessaria in ogni seculo, e dopo Cristo anco a quelli che hanno da ricever il battesmo; ma questa non è sacramento. Ve n’è un’altra instituita da Cristo, quando soffiando verso li discepoli li diede lo Spirito Santo per rimetter e ritener li peccati, cioè riconciliare li fedeli caduti in peccato dopo il battesmo. Che cosí ha sempre inteso la Chiesa; e la santa sinodo approva questo esser il senso delle parole del Signore, condannando quelli che le intendono esser dette per la potestá di predicare l’Evangelio. Questo sacramento esser differente dal battesmo, oltraché la materia e la forma dell’uno e dell’altro sono diverse, perché il ministro del battesmo non è giudice, ma il peccatore dopo il battesmo si presenta inanzi al tribunal del sacerdote come reo, per esser liberato con la sentenzia di quello; e per il battesmo si riceve intiera remissione dei peccati, dove per la penitenzia non si riceve senza pianti e fatiche. E questo sacramento è cosí necessario alli peccatori dopo il battesmo, come il battesmo medesimo a chi non l’ha ancora ricevuto. Ma la forma di esso sta nelle parole del ministro: «Io ti assolvo», alle quali sono aggiunte altre preghiere lodevolmente, se ben non necessarie; e la quasi materia di esso sacramento sono la contrizione, confessione e satisfazione, che perciò sono chiamate parti della penitenza. La cosa significata e l’effetto del sacramento è la reconciliazione con Dio, dalle quali ne nasce qualche volta la pace e serenitá di conscienzia. E perciò la sinodo condanna quelli che pongono le parti della penitenzia: li spaventi della conscienzia e la fede. La contrizione è un dolor di animo per il peccato commesso, con proposito di non peccar piú; e fu sempre necessaria in ogni tempo; ma nel peccatore dopo il battesmo è preparazione alla remissione de’ peccati, quando sia congionto col