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126 l'istoria del concilio di trento


si stava almeno nella materia, e il discorso era tutto serio e severo: con questo novo modo, che chiamavano «positivo» (voce italiana tratta dal vestir semplice e senza superflui ornamenti), si dava nelle inezie. Allegando la divina Scrittura, furono portati tutti li luochi de’ profeti e de’ Salmi, massime dove si trova il verbo confiteor e il suo verbale confessio (che nell’ebreo significa laude, o piuttosto religiosa professione), e strascinati al sacramento della confessione; e, quello che meno era in proposito, tirate dal vecchio Testamento figure per mostrare che era presignificata, senza alcun risguardo se si applicavano con similitudine; e quello si teneva piú dotto che piú portava in tavola. Tutti li riti significativi dell’umiltá, dolore e pentimento usati da confitenti si chiamavano arditamente tradizioni apostoliche; furono narrati innumerabili miracoli antichi e moderni, avvenuti in bene alli devoti della confessione, e in male alli negligenti o sprezzatori. Furono piú volte recitate tutte le autoritá allegate da Graziano, con darli però vari e diversi sensi, secondo il proposito, e aggiuntone anco delle altre; e chi sentiva a parlare quei dottori non poteva concludere se non che gli apostoli e gli antichi vescovi mai facessero altro che o star in ginocchia a confessarsi, o sentati a confessar altri: in somma quello in che tutti terminavano, e che piú faceva in proposito, era il concilio fiorentino. Tra le memorie non si vede cosa degna di esserne fatta particolar menzione, la qual non s’abbia da dire recitando la sostanza della dottrina; ma questo era necessario non tacere. Da questi fasci di varie sorti di paglia portate nell’ara non è maraviglia se fu battuto grano di genere diverso, traendone li capi della dottrina, la quale per la mistura a pochi piacque interamente. Né fu servato in questa materia, come nelle altre, di non dannar alcuna opinione de cattolici; ma dove vari erano li pareri tra li teologi, far l’espressiva con tal temperamento che tutte le parti ricevessero sodisfazione; il che constringe a non tenir l’ordine incominciato, ma esponer prima la sostanza del decreto come fu stabilito per leggere nella sessione, e soggiongendo quello che le stesse persone del concilio non approvavano.