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124 l'istoria del concilio di trento


le controversie fossero decise con la divina Scrittura; ma se non fosse dato, avessero come iscusarsi appresso l’imperatore.

Il giorno seguente la sessione, fu congregazione generale per disponere di trattar della penitenzia ed estrema onzione e di continuar la riforma. Fu considerato che da’ teologi era stato ecceduto il modo prescritto di trattare, onde erano nate contenzioni, le quali non potevano servire a renderli tutti uniti contra luterani; che però bisognava rinnovar il decreto, non permettendo che si usino ragioni di scola, ma si parli positivamente, e servando anco l’ordine; il qual era bene di novo fermare, cosí perché il non averlo osservato aveva partorito confusione, come perché li fiamenghi si dolevano che non fosse tenuto quel conto di loro che meritavano; e l’istesso facevano li teologi che erano con li prelati di Germania. Il trattare della penitenzia ed estrema onzione era giá deciso: fu detto qualche parola in materia di riforma, e deputati quelli che col noncio veronese ordinassero li articoli in materia della fede, e col sipontino in materia della riforma. In materia di fede furono formati dodici articoli sopra il sacramento della penitenza, tratti di parola in parola dalli libri di Martino e altri suoi discepoli, per esser disputati dai teologi se si dovevano tener per eretici, e come tali dannarli. Li quali furono talmente mutati e alterati nel formar li anatematismi, dopo uditi li voti dei teologi, che non restandone vestigio, è superfluo recitarli. A questi articoli furono congionti quattro altri dell’estrema onzione, per tutto corrispondenti alli quattro anatematismi stabiliti. Nel medesimo foglio, dove erano li articoli descritti, erano soggionti tre decreti: che li teologi dovessero dir il parer loro, traendolo dalla sacra Scrittura, tradizioni apostoliche, sacri concili, constituzioni e autoritá de’ sommi pontefici e santi padri, e dal consenso della chiesa cattolica, con brevitá, fuggendo le questioni inutili e le contenzioni pertinaci; che l’ordine del parlare fosse prima delli mandati dal sommo pontefice, in secondo luoco li mandati dall’imperatore, in terzo quei di Lovanio mandati dalla regina, in quarto li teologi venuti con li elettori, in