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libro quarto - capitolo ii 95


opinione; e si diede ordine che fossero formati li capi di dottrina e deputati padri per esequirlo.

Furono ridotti li capi a otto: della real presenzia, della instituzione, della eccellenzia, della transubstanziazione, del culto, della preparazione per ricever il sacramento, dell’uso del calice nella comunione de’ laici e della comunione de’ putti. Fu ancora proposto di far raccolta delli abusi occorrenti e soggionger li remedi. Poi passarono li padri in quella congregazione e in alcune delle sequenti a dir il parer loro sopra li sette anatematismi, nel che non fu detto cosa rilevante; se non che nel condennare quei che non confessano la real presenza del corpo di nostro Signore, molti desideravano (cosí erano le loro parole) che il canone fosse ingrassato e fatto piú pregnante con esplicare che nell’eucaristia vi è il corpo di Gesú Cristo, quello stesso che è nato della Vergine, che ha patito in croce e fu sepolto, che resuscitò, ascese in cielo, siede alla destra di Dio e verrá al giudicio. E la maggior parte di loro raccordarono che vi mancava un capo molto importante, cioè di esplicare che il ministro di questo sacramento è il sacerdote legittimamente ordinato; e questo perché Lutero e gli altri seguaci suoi spesso dicono che lo possi far ogni cristiano, eziandio una donna.

Ma il conte di Monfort, vedendo trattarsi di materia tanto controversa, e massime della comunione del calice, che era la piú palpabile e populare e da tutti intesa, giudicò che, se quella fosse determinata, non s’averebbe potuto indur li protestanti a venir al concilio, e tutta l’opera sarebbe riuscita vana; e comunicato il pensiero suo con li colleghi e con li ambasciatori di Ferdinando, andarono tutti insieme alli presidenti: e fatto prima longa narrazione delle fatiche fatte da Cesare e in guerra e col negozio per far sottometter li protestanti al concilio, il che non s’averebbe potuto effettuare senza che vi fossero intervenuti, mostrò che a questo bisognava principalmente attendere; e perciò Cesare aveva dato loro salvocondotto. Ma di tanto non si contentavano, allegando il concilio di Costanza aver decretato, e in fatto anco esequito, che il concilio non sia obbligato per salvocondotto