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libro primo - capitolo iv 91


Non avendosi potuto concludere alcuna cosa, partirono li protestanti in fine di ottobre, e Cesare fece un editto per stabilimento delli antichi riti della religione cattolica romana: il quale in somma conteneva che non si mutasse cosa alcuna nella messa, nel sacramento della confirmazione e dell’estrema onzione; che le immagini non fossero levate da alcun luogo, e le levate fossero riposte; che non fosse lecito negar il libero arbitrio, né meno tener opinione che la sola fede giustifica; che si conservassero li sacramenti, le ceremonie, li riti, le esequie de’ morti nel medesimo modo. Che li benefici si dessero a persone idonee, e che li preti maritati o lascino le mogli o siano soggetti al bando; tutte le vendite delli beni della Chiesa e altre usurpazioni siano irritate; nell’insegnare e predicare non si possi uscir di questi termini, ma si esorti il popolo a udir la messa, invocar la Vergine Maria e li altri santi, osservar le feste e digiuni; dove li monasteri e altri sacri edifici sono stati destrutti, siano reedificati; e sia ricercato il pontefice di far il concilio e inanzi sei mesi intimarlo in luoco idoneo; e dopo, fra un anno al piú longo, darli principio; che tutte queste cose siano ferme e stabili, e nessuna appellazione o eccezione, che se gli faccia contra, abbia luoco; e che per conservar questo decreto ognuno debbia metterci tutte le sue forze e facoltá, e la vita ancora ed il sangue; e la camera proceda contra chi si opponerá.

Il pontefice, avuta notizia delle cose nella dieta successe per avviso del suo legato, fu toccato d’un interno dispiacere d’animo, scoprendo che, se ben Carlo aveva ricevuto il suo conseglio usando imperio e minacciando la forza, però non aveva proceduto come avvocato della chiesa romana, al quale non appartiene prender cognizione della causa, ma esser mero esecutore delli decreti del pontefice: a che era a fatto contrario l’aver ricevuto e fatto legger le confessioni e l’aver instituito colloquio per accordar le differenze. Si doleva sopra modo che alcuni ponti fossero accordati, e maggiormente che avesse acconsentito l’abolizione d’alcuni riti, parendogli che l’autoritá

pontificia fosse violata, quando cose di tanto momento sono