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libro primo - capitolo ii 45


eseguir la sentenzia del papa e dell’imperatore; che i libri si abbruciassero e fossero puniti li divulgatori di essi: instando ed avvertendo che in questo sta il tutto. E quanto alli libri da stamparsi, si debbia servar il moderno concilio lateranense. Ma quanto alli preti maritati, la risposta non li dispiacerebbe se non avesse un aculeo nella coda, mentre si dice che se commetteranno alcuna sceleratezza saran puniti dalli prencipi o potestá; perché questo sarebbe contra la libertá ecclesiastica, e sarebbe metter la falce nel campo d’altri e toccar quelli che sono reservati a Cristo. Conciossiacosaché non debbono li principi presumer di credere che per l’apostasia si devolvino alla loro giurisdizione, né possino esser castigati da loro degli altri delitti; imperocché restando in loro il carattere e l’ordine, sono sempre sotto la potestá della Chiesa, né possono far altro li principi che denonciarli ai loro vescovi e superiori che li castighino; concludendo in fine che li ricercava ad aver sopra le medesime cose piú matura deliberazione, e dar riposta megliore, piú chiara, piú sana e meglio consultata.

Nella dieta non fu gratamente veduta la replica del nuncio, e comunemente tra quei prencipi si diceva il noncio aver una misura del bene e del male per sola relazione all’utilitá della corte, e non alle necessitá della Germania; la conservazione dell’unitá cattolica dovere maggiormente muovere a fare il bene, facile da eseguire, che a sopportar il male, difficile a tollerare. E nondimeno il noncio ricercava che la Germania sopportasse pazientissimamente le oppressioni inferitegli dalla corte romana, non volendo essa piegarsi pur un poco al bene, anzi piú tosto a desistere dal male se non con sole promesse; ed averebbe mostrato troppo vivo senso quando fosse restata offesa dalla dimanda del concilio, tanto modesta e necessaria. E dopo longa discussione fu risoluto di comun parere di non far altra risposta, ma aspettar quello che il pontefice risolvesse sopra la giá data.

Li principi secolari poi a parte fecero una longa querela

di ciò che pretendevano contra la corte romana e contra tutto