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libro primo - capitolo ii 39


Nel primo concistoro di novembre, col parere delli cardinali, destinò Francesco Chiericato, conosciuto da lui in Spagna e creato vescovo di Fabriano (il quale ho nominato poco fa), per noncio alla dieta di Norembergo, che si celebrava senza la presenza di Cesare, che alcuni mesi inanzi era stato sforzato passar in Spagna per quietar li tumulti e sedizioni nate in quei regni. Arrivò il noncio a Norembergo nel fine dell’anno, e presentò littere del pontefice agli elettori, prencipi e oratori delle cittá, scritte in comune sotto il 25 novembre, nelle quali si doleva prima che essendo stato Martin Lutero condannato per sentenza di Leone e la sentenza eseguita per un editto imperiale in Vormazia, pubblicato per tutta Germania, nondimeno egli perseverasse nelli medesmi errori, pubblicando continuamente libri pieni d’eresia, e fosse favorito non solo da plebei, ma anco da nobili: soggiongendo che, se ben predisse l’apostolo che le eresie erano necessarie per esercizio dei buoni, quella necessitá però era tollerabile nelle opportunitá de’ tempi, non in quelli quando, trovandosi la cristianitá oppressa dall’arme de’ turchi, si doveva metter ogni studio per purgare il mal interno, ché il danno ed il pericolo, qual da se stesso porta, impedisce anco l’adoperarsi contra un tanto inimico. Esorta poi li prencipi e popoli a ben considerare che non mostrino di consentire a tanta scelleratezza col tollerarla longamente. Gli rappresenta essere cosa vergognosissima che si lascino condurre da un fraticello fuora della via de’ loro maggiori, quasi che solo Lutero intenda e sappia. Gli avvertisce, se li seguaci di Lutero hanno levato l’obedienzia alle leggi ecclesiastiche, molto maggiormente vilipenderanno le secolari; e se hanno usurpato li beni della Chiesa, meno si asteniranno da quei de’ laici; ed avendo ardito di metter mano nelli sacerdoti di Dio, non perdoneranno alle case, mogli e figlioli loro. Aggionse esortazione che, se non potranno con le vie della dolcezza redur Martino ed i suoi seguaci nella dritta via, vengano alli remedi aspri e affocati, per risecar dal corpo li membri morti, come fu fatto nelli tempi antichi

a Datan ed Abiron, ad Anania e Saffira, a Gioviniano e