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34 | l'istoria del concilio tridentino |
in tal maniera portata, che solo gli uomini consumatissimi
potevano dalle sue parole cavarla. La qual dottrina quando
fosse vulgata ed autorizzata, esserci pericolo che gli uomini,
eziandio litterati, non concludessero da quella che la concessione del papa non giovasse niente, ma tutto dovesse esser
attribuito alla qualitá dell’opera; il che diminuirebbe a fatto
il fervore in acquistare le indulgenze, e la stima dell’autoritá
pontificia. Aggionse il cardinale che dopo l’aver, per comandamento di Leone, fatto esatto studio in questo soggetto l’anno
medesmo che nacquero le contenzioni in Germania, e scrittone
un pieno trattato, l’anno seguente, essendo legato in Augusta,
ebbe occasione di ventilarlo e trattarne piú diligentemente,
parlando con molti ed esaminando le difficoltá e motivi che
turbavano quelle provincie; e in due colloqui che ebbe con
Lutero in quella cittá discusse pienamente la materia, la quale
avendo ben digerita, non dubitava di poter dire asseverantemente e senza pericolo di prender errore che altra maniera
non vi era di remediare al li scandoli passati, presenti e futuri,
che ritornando le cose al suo principio. Esser cosa chiara,
che quantunque il papa possi liberare col mezzo delle indulgenze li fedeli da qualsivoglia sorte di pena, leggendo però
le decretali chiaramente apparisce che è assoluzione e liberazione dalle pene imposte nella confessione solamente. Per il
che ritornando in osservanza li canoni penitenziali, andati in
dissuetudine, ed imponendo secondo quelli le condecenti penitenzie, ognuno chiaramente vederá la necessitá ed utilitá delle
indulgenze e le cercherá studiosamente per liberarsi dal gran
peso delle penitenze; e ritornerá il secolo aureo della Chiesa
primitiva, nel quale li prelati avevano assoluto governo sopra
li fedeli, non per altro, se non perché erano tenuti in continuo
esercizio con le penitenzie; dove nei tempi che corrono, fatti
oziosi, vogliono scuotersi dall’obedienzia. Il popolo di Germania, sepolto nell’ozio, presta orecchie a Martino che predica la
libertá cristiana; se fosse con penitenzie tenuto in freno, non
potrebbe pensar a questa novitá, e la sede apostolica potrebbe
farne grazia a chi le riconoscesse da lei.