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390 l'istoria del concilio tridentino


di quei riti parlano; li quali tutti resterebbono vani, quando fosse concessa libertá ad ognuno di far mutazione. Quella parte che della immersione parla, se ben è piú espressa figura della morte, sepoltura e resurrezione di Cristo, era nondimeno da tutti dannata con allegare molti luochi de’ profeti, dove si parla d’aspersione o effusione di acqua, quali tutti litteralmente dicevano doversi intender del battesmo.

Contra quei tre, che del battesmo de’ putti parlano, fu il parer di tutti con allegare la dottrina delli antichi Padri e delli scolastici; e molte invettive furono fatte contra Erasmo, attribuendoli l’invenzione del decimoquinto, qualificandola per empia e perniciosa, e che aprirebbe una via di abolir a fatto la religione cristiana: aggiongendo che se li fanciulli degli ebrei circoncisi, venendo all’etá, erano debitori di servar tutta la legge ed erano puniti per le trasgressioni, molto piú era cosa giusta constringer li figli de’ fedeli ad osservar la cristiana; che meritamente l’universitá di Parigi aveva condannato quell’articolo, e la sinodo lo doveva condannare. Il sedicesimo concludevano esser compreso negli articoli superiori, perché leverebbe la penitenzia, un altro delli sette sacramenti. Ma l’ultimo tutti dissero esser contrario al proprio ministerio del battesmo, nel bel principio del quale vien avvertito il catecumeno che, volendo andare alla vita eterna, è necessaria l’osservanza di tutti i comandamenti.

Per li articoli circa la confirmazione non vi fu alcuna differenza, per aver fondamento nel concilio fiorentino, il qual da tutti era allegato; e quello che nel terzo articolo si dice, che giá li giovani rendessero conto della sua fede in presenza della Chiesa, generalmente fu deciso con dire che, non usandosi in questi tempi, si doveva credere che mai per il passato fosse stato usato, perché la Chiesa non averebbe intermessa quella ceremonia. Furono portati molti luochi de’ concili e scrittori antichi con menzione del crisma e di onzione, che non possono convenir ad instruzione né esame. Per il che conclusero dover esser riputata vanissima l’ignoranza di chi vuol al presente, contra al comun senso di tutta la Chiesa,