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368 l'istoria del concilio tridentino


dire che fosse l’aggregato di tutti insieme, al quale lo Spirito Santo assistendo facesse determinar la veritá, eziandio non intesa da chi la determinava, come Caifas profetò per esser pontefice senza intender la profezia, come il vescovo di Bitonto disse nel suo sermone; quando questa risposta non avesse due opposizioni: l’una, che alli reprobi e infedeli Dio fa profetare senza intelligenza, ma alli fedeli con l’illuminar l’intelletto; l’altra, che li teologi concordemente dicono li concili non deliberar della fede per inspirazione divina, ma per investigazione e disquisizione umana, alla quale lo Spirito assiste per guardarli dagli errori, tanto che non possono determinare senza intender la materia. Darebbe forse nel vero chi dicesse che, dibattendosi le opinioni contrarie nel formar il decreto, ciascuna parte rifiutasse le parole di senso contrario alla sua, onde tutti si fermassero in quelle che ciascuno pensava potersi accomodare al senso suo, onde l’espressione riuscisse capace di contrarie esposizioni. Se ben questo non servirebbe a risolvere la dubitazione proposta e a trovar quale fosse il concilio, poiché sarebbe darli unitá di parole e contrarietá di animi. Ma quello che è narrato in questo particolare, e avvenne forse in molte materie, non occorreva nel dannar le opinioni luterane, dove tutti convenivano con unanimitá esquisita.

Non è da tralasciare in questo proposito un’avvertenza dell’istesso Catarino, scritta alla sinodo nel medesimo libro, meritando l’autore di non esser defraudato dell’invenzione sua. Egli considerò esser repugnante il dire che l’uomo riceve volontariamente la grazia, e che non è certo d’averla; perché nessuno può volontariamente ricevere cosa che non sa essergli data, e senza esser certo di riceverla.

Ma tornando alle cose conciliari, il dí seguente la sessione, si ridusse la congregazione generale per deliberare e ordinare la materia da digerire per la sessione futura. E quanto alla parte spettante alla fede, essendo giá deliberato di seguir l’ordine della confessione augustana, si faceva inanzi il capo del ministerio ecclesiastico, il quale li luterani dicono esser autoritá di annonciare l’Evangelio e ministrar li sacramenti;