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342 l'istoria del concilio tridentino


e tediosa, e la mistura di veritá con falsitá insieme, e delle cose reprobate con le approbate, non facilmente intelligibile, raccordò opportunamente il Sinigaglia rimedio ad ambidue li inconvenienti, che era molto meglio separar la dottrina cattolica dalla contraria e far due decreti: in uno, tutto continuatamente dechiarar e confermar il senso della Chiesa, nell’altro dannar e anatemizzare il contrario. Piacque a tutti il raccordo, e cosí fu deliberato; e prima formati li anatematismi separatamente, e poi data opera a formar l’altro decreto, chiamarono questo il decreto della dottrina, e quello li canoni: il qual stilo fu poi seguito anco nella seconda e terza riduzione del concilio.

S’affaticò sopra ogni credenza il Santa Croce per formar quei decreti, con evitare quanto fu possibile d’inserirvi alcuna delle cose controverse tra scolastici; e quelle che non potè tralasciare, toccandole in tal maniera che ognuno restasse contento. In ogni congregazione che si faceva, avvertiva tutto quello che da alcuno non era approvato, e lo levava, o vero racconciava secondo l’avviso, e non solo nelle congregazioni, ma con ciascuno in particolare parlava, intendeva li dubbi di tutti, e li pareri ricercava: variò con diversi ordini la materia, mutò ora una parte, ora un’altra, intanto che li ridusse nella forma nella quale sono, che a tutti piacque e da tutti fu approvata. Certo è che sopra queste materie furono tenute congregazioni parte de teologi, parte de prelati al numero di cento, e che dal principio di settembre sino alla fine di novembre non passò giorno che il cardinale non mettesse mano in quello che prima era scritto, e non facesse qualche mutazione. Ebbe avvertenza anco a cose minime. Resta la memoria delle mutazioni; de quali ne raccontarò qui due, come per saggio delle molte che sarebbe noioso rammemorare.

Nel primo capo della dottrina, con assenso comune fu prima scritto che né li gentili per virtú della natura, né li giudei per la legge di Moisé potevano liberarsi dal peccato; e perché tenevano molti che la circoncisione rimettesse li pec-