Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/34

28 l'istoria del concilio tridentino


tenerlo sopito nell’ignoranza; che ben si poteva, aspettando anco una piú intiera dechiarazione dal concilio delle cose dubbie, trattar allora le certe e chiare nella Scrittura divina e nell’uso dell’antica chiesa. E tuttavia instando che dicesse quello che si poteva opponere alle conclusioni sue, si ridusse il Fabro a dire che non voleva trattare con lui in parole, ma che averebbe resposto alle sue conclusioni in scritto. Finalmente si finí il consesso, avendo il senato decretato che l’Evangelio fosse predicato secondo la dottrina del vecchio e nuovo Testamento e non secondo alcun decreto o costituzione umana.

Vedendosi adonque che le fatiche dei dottori e prelati della chiesa romana, e il decreto del pontefice che era venuto alla condanna assoluta, e il bando imperiale cosí severo, non solo non potevano estinguer la nova dottrina, anzi, non ostante quelli, faceva ogni giorno maggior progresso, ognuno entrò in pensiero che questi rimedi non fossero propri a tal infirmitá, e che bisognasse venire finalmente a quella sorte di medicina, che, per il passato in simil occasioni usata, pareva avesse sedato tutti li tumulti: il che era la celebrazione del concilio. Onde questa fu desiderata da ogni sorte di persone come remedio salutare ed unico.

Veniva considerato che le novitá non avevano avuto altra origine se non dagli abusi introdotti dal tempo e dalla negligenzia delli pastori; e però non essere possibile rimediare alle confusioni nate se non rimediando agli abusi che n’avevano dato causa; né esserci altra via di provveder a quelli concordemente e uniformemente, se non con una congregazione generale. E questo era il discorso delli uomini pii e ben intenzionati; non mancando però diversi generi di persone interessate, a’ quali per li loro fini sarebbe stato utile il concilio, ma cosí regolato e con tal condizioni, che non potesse essere se non a favor loro e non contrario alli loro interessi. Primieramente, quelli che avevano abbracciate le opinioni di Lutero volevano il concilio con condizione che in quello tutto fosse deciso e

regolato con la Scrittura, escluse tutte le constituzioni ponti-