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libro primo - capitolo i 23


Le quali cose udite, Cesare fu risoluto, seguendo li vestigi de’ suoi maggiori, di defender la chiesa romana ed usar ogni remedio per estinguer quell’incendio, non volendo però violar la fede data, ma passar al bando dopo che Martino fosse ritornato salvo a casa. Erano nel consesso alcuni che, approvando le cose fatte in Costanza, dicevano non dover egli servar la fede: ma Lodovico, conte palatino elettore, si oppose come a cosa che dovesse rieder a perpetua ignominia del nome tedesco, esprimendo con sdegno esser intollerabile che per servizio de’ preti la Germania dovesse tirarsi a dosso l’infamia di mancar della pubblica fede. Erano anco alcuni, quali dicevano che non bisognava correr cosí facilmente alla condanna, per esser cosa di gran momento e che poteva apportar gran consequenze.

Fu ne’ giorni seguenti trattato in presenza di alcuni delli prencipi, ed in particolar dall’arcivescovo di Treveri e da Gioachin elettor di Brandeburg, e dette molte cose da Martino in defesa di quella dottrina, e da altri contra, volendo indurlo che rimettesse ogni cosa al giudicio di Cesare e del consesso e della dieta senza alcuna condizione. Ma dicendo egli che il profeta proibiva il confidarsi negli uomini, eziandio nei prencipi, al giudicio de’ quali nessuna cosa doveva esser manco permessa che la parola di Dio, fu in ultimo proposto che sottomettesse il tutto al giudicio del futuro concilio; al che egli acconsentí, con condizione che fossero cavati prima dai libri suoi gli articoli che gli s’intendeva sottoporvi, e che di quelli non fosse fatta sentenzia se non secondo le Scritture. Ricercato finalmente che rimedi pareva a lui che si potessero usare in questa causa, rispose: «Quelli soli che da Gamaliele furono proposti agli ebrei»: cioè che se l’impresa era umana, sarebbe sfumata; ma se da Dio veniva, era impossibile impedirla; e che tanto doveva sodisfar anco al pontefice romano, dovendo esser certi tutti (come egli ancora era), se il suo disegno non veniva da Dio, che in breve tempo sarebbe andato

in niente. Dalle qual cose non potendo esser rimosso, e restando fermo nella sua risoluzione che non accetterebbe alcun