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libro secondo - capitolo i 201


Partiti li protestanti da Vormazia, diedero fuori un libro, dove dicevano in somma che non avevano il tridentino per concilio, come non congregato in Germania, secondo le promesse di Adriano e dell’imperatore; al che avendo mostrato di sodisfare con elegger Trento, era un farsi beffe di tutto ’l mondo, non potendosi dir Trento in Germania, se non perché il vescovo è principe d’Imperio. Ma per quel che tocca alla sicurtá, esser cosí bene in Italia e in potere del pontefice, come Roma medesima; e maggiormente non averlo per legittimo, perché papa Paulo voleva preseder in quello e proponer per li legati, perché li giudici a lui erano obbligati con giuramento; che essendo contra il papa la lite istituita, non doveva egli esser giudice; che bisognava trattar prima della forma del concilio e delle autoritá, sopra quali si doveva far fondamento.

Ma ugualmente in Trento come a Roma dispiacque sopra modo la resoluzione dell’imperatore, cosí perché un principe secolare s’intromettesse in cause di religione, come perché li pareva esser esautorato il concilio, poiché essendo quello imminente, si dava ordine di trattar altrove le cause della religione. Li prelati che in Trento si ritrovavano, quasi con una sola bocca biasimavano il decreto, dicendo esser peggior che quello di Spira, e maravigliandosi come il pontefice, che contra quello si era mostrato cosí vivo, aveva tollerato e tollerasse questo, dopo che era inditto e giá congregato il concilio. Cavavano, da questo, manifesto indizio che lo star loro in Trento era una cosa vana e disonorevole: s’ingegnavano li legati quanto potevano di consolarli e persuaderli che tutto era stato permesso da Sua Santitá a buon fine. Ma essi replicavano che a qualunque fine sia permesso, e qualunque cosa ne segua, non si torrá mai la nota fatta non solo al pontefice e sede apostolica, ma al concilio e a tutta la Chiesa. Né potevano li legati resistere alle loro querele, le quali poi terminavano tutte in dimandar licenza di partire; alcuni allegando necessari e importanti loro affari, altri per ritirarsi in alcune

delle cittá vicine, per infirmitá o indisposizione. E se bene li