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174 | l'istoria del concilio tridentino |
Germania s’avanzava tanto nella libertá, che in breve manco
il nome imperiale sarebbe stato riconosciuto; e che egli, facendo guerra in Francia, imitava il cane di Esopo, che
seguendo l’ombra perdette e quella e il corpo; onde diede
orecchie alle proposte de’ francesi per fare la pace, con disegno non solo di liberarsi da quell’impedimento, ma anco col
mezzo del re accomodare le cose con turchi e attendere alla
Germania. Per il che a’ 24 di settembre in Crespino fu conclusa tra loro la pace, nella quale, tra le altre cose, l’uno e
l’altro principe capitularono di defendere l’antica religione,
di adoperarsi per l’unione della Chiesa e per la reforma della
corte romana, onde derivavano tutte le dissessioni; e che a questo effetto fosse unitamente richiesto il papa a congregar il concilio, e dal re di Francia fosse mandato alla dieta di Germania
a far ufficio con li protestanti che l’accettassero. Il pontefice
non si spaventò per il capitolo del concilio e di reformare la
corte, tenendo per fermo che, quando avessero posto mano a
quell’impresa, non averebbono potuto longamente restare concordi per li diversi e contrari interessi loro; e non dubitava che,
dovendosi esequir il disegno per mezzo del concilio, egli non
avesse fatto cadere ogni trattazione in modo che l’autoritá sua
si fosse amplificata: ma bene giudicò che quando avesse convocato il concilio alla richiesta loro, sarebbe stato riputato che
l’avesse fatto costretto, che sarebbe stato con molta diminuzione della sua riputazione e accrescimento d’animo a chi
disegnava moderazione dell’autoritá pontificia. Per il che non
aspettando d’essere da alcuno di loro prevenuto, e dissimulate le sospicioni contra l’imperatore concepite, e le piú importanti che li rendeva la pace fatta senza suo intervento
con capitoli pregiudiciali alla sua autoritá, mandò fuori una
bolla, nella quale, invitando tutta la Chiesa a rallegrarsi della
pace per la quale era levato l’unico impedimento al concilio,
lo stabilí di novo in Trento, ordinando il principio per li
15 di marzo.
Vedeva il termine angusto e insufficiente a mandare la
notizia per tutto, nonché a lasciare spacio alli prelati di met-