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146 l'istoria del concilio tridentino


di maneggio, e tra gli altri Marcello Cervino vescovo di Nicastro, il quale dopo fatto papa fu chiamato Marcello II), si oppose a questa deliberazione, trattando con Cesare e con Ferdinando e con tutti quelli del conseglio, mettendo in considerazione che molte volte era stato trattato con li protestanti di concordia, incominciando giá dieci anni nella dieta d’Augusta, né mai s’aveva potuto concludere cosa alcuna: e quando ben fosse stata trovata e conclusa qualche concordia, sarebbe riuscita vana e senza frutto. Perché li protestanti mutano alla giornata opinione, non seguendo una dottrina certa, avendo sino contravvenuto alla loro propria confessione augustana: che sono lubrici quanto le anguille; si mostravano prima desiderosi che li abusi e vizi fossero levati, ora non vogliono piú il pontificato emendato, ma estinto, ed estirpata la sede apostolica, e abolita ogni giurisdizione ecclesiastica. E se mai furono petulanti, sarebbono allora quando non era ben fermata la pace con Francia, e il Turco soprastava l’Ongheria. Non potersi pensare di rimuoverli, per essere le controversie sopra innumerabili dogmi; e anco, per esser molte le sette tra loro, esser impossibile il concordare con tutti; senzaché la maggior parte di loro non hanno altro fine, se non di occupare quel d’altri e rendere Cesare senza autoritá. Esser vero che la guerra de’ turchi instante conseglia a concordare nella religione; ma questo non era da farsi in diete particolari o nazionali, ma in un concilio generale, il qual si potrebbe intimar immediate; perché, toccando la religione, non è da farsi mutazione senza comun consenso. Non doversi aver respetto alla sola Germania, ma alla Francia, Spagna ed Italia e agli altri popoli, senza conseglio delli quali se la Germania fará mutazione, ne nascerá una divisione pericolosa di quella provincia dalle altre. Esser antichissimo costume sino dagli apostoli che col solo concilio sono state terminate le controversie; e tutti li re, principi e uomini pii desiderarlo ora. Potersi con facilitá concludere ora la pace tra Cesare e il re di Francia, e immediate far il concilio, e fra tanto attender a crescere numero e potenzia alla lega cattolica di Germania;

il che fará che li protestanti, intimiditi per ciò, si sottomette-