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CAPITOLO V

(ottobre 1534-1538).

[Elezione di Paolo III. — Suoi propositi circa il concilio. — Critiche destate dalla nomina di due nipoti a cardinali. — Invio di nunzi ai principi. — Il Vergerio in Germania: inutili trattative coi protestanti e con Lutero. — Insistenza della dieta di Smalcalda per un concilio in Germania. — Di ritorno a Roma il Vergerio persuade il papa che solo una guerra può debellare l’eresia. — Carlo V a Roma; il papa insiste per la guerra, egli pel concilio. — Bolla di convocazione del concilio a Mantova. — Propositi di riforme nella curia romana. — Inutili tentativi di Carlo V perché i protestanti partecipino all’indetto concilio. — Difficoltá messe innanzi dal duca di Mantova: bolla di dilazione del concilio. — Protesta di Enrico VIII contro la convocazione. — Le riforme della curia discusse in concistoro e differite. — Nuova convocazione del concilio a Vicenza e nuova protesta di Enrico VIII. — Infruttuoso convegno a Nizza del papa con Carlo V e col re di Francia. — Bolla di scomunica contro Enrico VIII.]

Nelle vacanze della Sede è costume delli cardinali comporre una modula de capitoli per reforma del governo pontificio, la quale tutti giurano servare se saranno assonti al pontificato, quantunque per tutti li esempi passati si è veduto che ciascuno giura con animo di non servarli, se sará papa; e subito creato, dice di non aver potuto obbligarsi, e coll’acquisto del pontificato esserne sciolto. Morto Clemente, secondo il costume furono ordinati li capitoli, fra’ quali uno fu che il futuro papa fosse tenuto in termine d’un anno convocar il concilio. Ma li capitoli non poteron essere stabiliti e giurati, perché quel medesimo giorno dei 12 ottobre, nel quale fu serrato il conclave, sprovvistamente fu creato pontefice il Cardinal Farnese, chiamato prima nella creazione Onorio V, e poi nella coronazione Paulo III; prelato ornato di buone