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88 i processi di roma

si tratta di lesa maestà in primo grado. L’ha fatta grossa quel Monti. Voi dunque siete sua moglie!... Avvicinatevi; avete figli?

— Tre, eccellenza.

— Guardate, se un padre di famiglia deve cospirare contro il suo legittimo sovrano!... E voi, non vi siete mai accorta dei raggiri, delle male pratiche di vostro marito?

— No, eccellenza...

Monsignor Pagni fingeva di non riconoscere la moglie del soprastante muratore, e intanto osservava i mutamenti cagionati dal dolore su quella donna. Il volto emaciato dalle angoscie, gli occhi arrossiti dal pianto continuo non erano più tali da suscitare dei desiderj amorosi. Il prelato sorbiva invece la voluttà infernale della vendetta.

Quella donna l’aveva un giorno respinto sdegnosamente: ed egli aveva giurato di vendicarsi. Il giorno del suo trionfo era giunto più presto che non credeva pareva che la cieca fortuna avesse cospirato in suo favore.

Ed ora quella donna orgogliosa, che lo disprezzò, era lì supplicante, paurosa, piangente, ed egli poteva a colpi di spillo ferirla nella parte più sensibile del cuore. Proseguiva dunque lentamente, e studiando con feroce piacere l’effetto delle sue parole sul volto di quella disgraziata:

— Uhm! non so: è una causa grave; potrebbe anche andar bene, ma sarebbe un miracolo del cielo. Quel disgraziato Monti, sopratutto, si trova in una condizione più seria degli altri.

Poi, dopo una pausa atroce:

— Non so davvero se gli riuscirà di salvare la pelle!

— Ah!

Lucia diede un grido fortissimo; poi, diritta, irrigidita, colla bocca anelante, coi grandi occhi neri aperti, spalancati, colle braccia protese in avanti, mormorò con voce soffocata:

— Che dite, eccellenza? Mio marito... si trova in pericolo di...

— Di andare alla morte... Ma, Dio buono, sicuro; credete che si possa impunemente ribellarsi al proprio sovrano, al padre amoroso dei fedeli?

— Ah Dio! credo di divenir pazza... non lo dica, eccellenza... pensi che abbiamo tre figliuoli... tre fanciulletti innocenti... che non hanno colpa di nulla...

— E che cosa ci posso fare io?... Egli doveva pensarci, prima di mischiarsi nelle cospirazioni della setta. Adesso l’ha fatta: la pagherà.

— Dio mio!

Lucia si mise le mani congiunte sul seno, dove aveva sentita una fitta acutissima che le toglieva il respiro, sentì piegarsi le gambe, e stette lì lì per cadere.

Ma in quel momento il suo sguardo si volse sulla faccia del prelato. Essa lo vide guardarla con un sogghigno beffardo, nel quale stava dipinta