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monti e tognetti 75


Sebbene questa parlata, e il calore col quale la pronunziò il giovane carcerato, avesse dovuto togliere al giudice ogni speranza d’indurlo a servire alle sue brame, tuttavia esso continuò impassibile nel suo sistema di gesuitismo.

E, rendendo tanto più benigno il suo sorriso, per quanto l’altro vibrava più terribili occhiate:

— Ma figliuolo! riprese, possibile che siate in preda a un simile acciecamento! E non conoscete l’enormezza del vostro peccato? Se non vi spaventano le pene temporali, dovrebbero atterrirvi gli eterni castighi, che vi aspettano nell’altra vita.

— Quelli, se esistono, non a noi, ma ai nostri giudici sono serbati.

— Dunque non sentite il pungolo del rimorso?

— L’unico rimorso che io provo è quello di non essere riuscito nell’intento, ma mi consola una fiducia: che tanto sangue non fu sparso invano, e che non è lontano il giorno della nostra vittoria.

— Tanto giovane, e tanto pervertito! esclamò il giudice, congiungendo ipocritamente le mani. Ma non sapete che terribile è la sorte che vi si prepara?

— Qualunque sia, io l’aspetto senza paura. Tremerete forse voi altri nel segnare la mia condanna; ma non io nell’affrontarla.

— Voi volete morire nell’impenitenza finale! Così disse il giudice crollando la testa; poi, dopo qualche momento di pausa, riprese:

— Dite dunque qual parte aveste nella rivolta.

— Voi siete il giudice, rispose Curzio. A voi spetta indagarlo.

— Da costui non caviamo nulla, disse Marini sottovoce al cancelliere; poi voltosi all’inquisito, e dimessa l’apparenza della bontà:

— Se continuate a questo modo, gli disse, lascerete la testa sul palco.

— Ve lo prometto.

Poi chiamò: — Petronio! E al carceriere che si presentò: Riconducetelo, disse, al suo carcere.

Il prigioniero si avviava col secondino, quando il giudice li richiamò indietro:

— Aspettate! Petronio, domani, che è un giorno dedicato a san Pietro, farete digiunare rigorosamente questo detenuto ciò servirà al bene dell’anima sua.

E poichè il carceriere e il prigioniero furono partiti del tutto, voltosi al cancelliere, con libero sfogo il giudice Marini proruppe:

— Questi indemoniati liberali sono tutti a un modo! Non si piegano neanche colle bastonate. Oh! se io potessi vorrei finirla presto con costoro! Una buona catasta di legne in mezzo a piazza San Pietro, e poi metterveli sopra tutti dal primo fino all’ultimo. Non c’è altro mezzo per finirla con questi scellerati.