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monti e tognetti 71


Il pietoso secondino si sentì rimescolare il sangue; e ritornò al finestrino della porta. Guardò un tratto il prigioniero, poi lo chiamò, dicendogli:

— Ehi pover’uomo, non potete dormire?

Monti volse la testa verso il pertugio, stette alquanto in silenzio, chè gli pareva strano quell’accento di compassione in un carceriere, poi domandò:

— Siete padre voi?

— Io no.

— Allora non sapete... non potete sapere... Il padre ch’è staccato dalla sua famiglia non trova mai pace.

— Avete moglie e figli?

— Tre figli e il più piccino non ha che sei mesi!

— Poveretto!

Monti aguzzò lo sguardo, fissando il volto di Petronio, attraverso le sbarre del finestrino e cercava d’indovinare in quell’oscurità se la pietà del secondino fosse vera o finta.

Pare che l’esame tornasse favorevole a Petronio, poichè Monti prese a dire:

— Voi, che mi sembrate più buono degli altri, ditemi qualche cosa della mia famiglia: dacchè sono qui dentro, non ho mai potuto vedere la mia povera Lucia.

— Io... disse Petronio tutto confuso. Io non so nulla.

— Ella sarà venuta, riprese Monti, sarà venuta per vedermi, e gliel’avranno negato. Non è così?

— Io vi dico che non so niente.

— Ah! se volete dirlo, lo sapete. Abbiate compassione di un povero carcerato; che io sappia almeno se mia moglie è in salute, se è libera!

Il povero Petronio, che non era assolutamente della stoffa, con cui si fanno i carcerieri, si sentiva ammollire il cuore, e non sapeva come fare a resistere alle preghiere del prigioniero.

In quel momento altre persone entrarono nel camerone, senza che il secondino, tutto assorto ne’ suoi pietosi sentimenti, se ne accorgesse.

Il giudice Marini, al quale era devoluta insieme all’istruttoria del processo politico, la sorveglianza del carcere dove erano detenuti gl’inquisiti, faceva sempre le sue visite in ore insolite e inaspettate, a modo di sorpresa.

Egli si era fatto aprire senza rumore il cancello del fondo, e si avanzava cautamente nel camerone, mentre Petronio aveva tutta rivolta la sua attenzione verso Monti.

E questi seguitava a pregarlo che gli desse qualche notizia della sua famiglia, e lo togliesse da quella insoffribile ansietà.

— Ma io non posso dirvi niente, ripeteva il secondino.

— Non posso! soggiunse Monti: non posso, voi dite; ma dunque, è vero, voi lo sapete!... Oh ditelo! date un sollievo a questo tribolato!