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62 i processi di roma

che mi circonda e mi ravvolge, e investiga i moti più riposti del mio cuore. Questa volta, o mio signore, io voglio risparmiarvi la pena. Voi cercate di conoscere la causa della mia gioia, ed io ve la dirò. Sì, o signore, fra i giovani insorti, fra i campioni della rivoluzione, vi era un uomo che mi era caro, sì, caro più d’ogni altra cosa al mondo. E questo affetto, vedete io lo confesso a fronte alta, senza l’ombra della vergogna!

— Io ammiro la vostra franchezza, il vostro coraggio!

— Ebbene, o signore; questo giovine che voi avete perseguitato, inseguito con accanimento, adesso è in salvo, è libero, come son libere le voci dell’aria. Nè ho avuto la certezza or ora. Egli è al sicuro dalle vostre persecuzioni; a meno che non vogliate andare a raggiungerlo fino a Firenze.

Il principe non rispondeva una sillaba. Solamente guardava sua moglie con un’espressione infernale di dileggio.

— Tra noi, proseguiva essa, si era impegnata una partita, ed io l’ho vinta; il trionfo è mio, ecco il perchè mi vedete lieta. Siete pago dalla spiegazione?

Il principe seguitava a tacere ed a guardarla in modo beffardo.

— Mi guardate e ridete! esclamò essa, atterrita suo malgrado dall’insistenza di quello sguardo diabolico. Perchè quel riso infernale? Esso mi spaventa ed agghiaccia. Parlate, parlate in nome di Dio!

In quel momento s’intesero delle acute grida al di fuori, e una voce di donna che proferiva queste parole:

— Lasciatemi! voglio vederla! voglio parlarle!

— Quali grida!

Un servo entrò nella stanza, e disse alla principessa, che una donna si era presentata come una forsennata al palazzo gridando di volere ad ogni costo parlare colla signora, e che essendole stato negato l’ingresso era andata fuori di sè, tanto che i servitori non poterono più trattenerla.

Infatti quella donna giunse quasi subito sulla soglia del salotto.

La principessa la riconobbe: era Maria Tognetti.

Maria si slanciò ai piedi della signora.

Il principe le guardò entrambe sempre ridendo ed uscì.

— Maria, mia buona Maria, vieni! che ti è accaduto?

Così disse la principessa, quando fu sola colla povera donna, rialzandola, e accogliendola amorosamente fra le proprie braccia.

— Signora... soggiunse Maria con parole interrotte da spessi singhiozzi. Mio figlio!... mio figlio è carcerato! sarà condannato!... Oh Dio! voi sola potete aiutarmi.

— Mio Dio, calmati! siedi, raccontami tutto.

— Io credevo che Gaetano fosse fuggito, aspettavo una sua lettera di giorno in giorno... e questa lettera non veniva mai! Mi è venuto il dubbio