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monti e tognetti 27


― Ma che è stato dunque? sentiamo.

― Sappi che c’è stato qui un nottolone di sagrestia, che ha voluto parlare con Lucia, e ha incominciato a infinocchiare tante e poi tante bubbole, con qual fine poi... lo saprà qui don Omobono, che l’ha introdotto.

― Don Omobono! esclamò Monti guardandolo.

― Io! non è vero! soggiunse il povero prete, facendosi piccin piccino.

― Ah! se arrivavo prima! se lo trovavo qui! E come è finita?

È finita, rispose Teresa, che lo abbiamo cacciato via.

― Brave! esclamò Monti.

E don Omobono:

― Sì, andate là, che avete fatta una bella cosa. Monsignore Pagni è capace..

― Di che cosa?

― Di farvi arrestare.

― Farmi arrestare! gridò il capo-mastro: poi prese per mano il pretuccolo tutto tremante, e gli disse con voce vibrante:

― Ma non sapete, don Omobono, che è finito il tempo delle ingiustizie, delle violenze, dei soprusi? Non sapete che non passeranno ventiquattro ore che Garibaldi sará entrato in Roma?

― Che! davvero? esclamarono le donne.

Don Omobono corse a raccattare la coccarda nell’angolo, dove l’aveva gettata poco prima.

Frattanto Lucia aveva portata la minestra in tavola, e Teresa metteva i bimbi a sedere nelle loro seggioline.

Monti sedette a mensa in mezzo alla sua famiglia, e mentre la moglie scodellava la minestra, egli seguitava a dire:

― Ma sì! Abbiamo finito di stare sotto il governo della perfidia e della ipocrisia. Non più preti sovrani! non più farisei, che benedicono e uccidono colla medesima mano!

Don Omobono, che non sapeva ormai più che contegno tenere, li salutò con un:

Prosit!

E se ne andò, passando nella sua camera.

― Qua, miei cari figliuoli, proseguiva Monti. Voi crescerete in un’epoca migliore!... Mangia, Paolina.. E tu Tonino, che vuoi?... Lucia, dàgli da bere. Avremo finito di dipendere dai birri e delle spie, tremare continuamente per la nostra vita, per la nostra libertà, per l’onore delle nostre donne!... Santo Iddio! che non debba venire il momento della giustizia anche per Roma, per Roma che è la nostra capitale, la capitale d’Italia!... Mangia, Tonino. Lucia, non aver paura, ormai non abbiamo più nulla a temere. Teresa, vedi un poco chi è.