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monti e tognetti | 23 |
E trangugiando un altro mentale: ho capito! si avvicinò alla porta della stanza, ov’erano entrate poco prima le due donne, e chiamò:
― Signora Lucia!
Il prelato gli si avvicinò, e gli disse all’orecchio:
― Per ora non le dite chi sono.
Lucia entrò nella stanza.
― Che volete don Omobono?
― C’è questo signore, disse il prete, che vuol parlarvi.
― Io non conosco questo signore, disse Lucia, nè so che affari possa avere con me.
― Non siate tanto sdegnosa! disse monsignore avvicinandosi. Io venni unicamente per giovarvi.
Lucia, insospettita, guardava con occhio diffidente il prelato incognito, e con accento di dubbio soggiunse:
― Per giovare a me?
― Sì, replicò monsignore, per giovare a voi, o piuttosto a vostro marito.
Intanto don Omobono, il quale temeva che pei modi bruschi della donna il prelato s’incollerisse, e la tempesta si rovesciasse anche sul suo capo postosi di dietro a monsignore, faceva verso Lucia dei gesti grotteschi, con cui voleva avvertirla che quello con cui parlava era un pezzo grosso, e che aveva la chierica, e che portava la mantelletta, e che gli usasse bei modi, e non lo disgustasse.
Lucia non capiva nulla a quei lazzi stranissimi, ma sempre più sospettava vagamente del vero, e volta a monsignore, gli disse con alterezza:
― Ma noi, signore, non abbiamo bisogno dei soccorsi di alcuno.
― Se vostro marito, riprese lentamente il prelato, corresse un pericolo, s’egli per esempio....
E l’astuto s’interuppe.
― Ebbene, che cosa? gridò Lucia, cui già si rimescolava il sangue all’idea che qualche male potesse incogliere al suo Giuseppe.
― S’egli, per esempio, fosse in procinto di essere arrestato.....
― Che cosa dice? esclamò la donna atterrita.
Ma poi, dando luogo alla riflessione, e rimettendosi, disse con maggior calma:
― Oh non è possibile! Mio marito è un galantuomo; non ha mai fatto del male, e non credo assolutamente ch’egli corra il pericolo ch’ella dice.
― Ed io vi dico, bella sposina...
Cosi parlando il prelato con modi leziosi, si avvicinava a Lucia, che indietreggiò, e prese fieramente a dire:
― Ed io, bel signore, le dico, che non sono poi tanto gonza da non capire ch’ella si è introdotta qui con codesto pretesto per fini non buoni. E mi meraviglio che don Omobono, che io ho sempre rispettato come un degno sacerdote, tenga mano a simile faccende!