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12 | i processi di roma |
― Io vi chiederò, o signora, che cosa sia venuta a fare la principessa Rizzi nella casa di un povero muratore, dove io la trovo in compagnia di....
Qui egli s’interruppe; e volta un’occhiata sdegnosa sopra Curzio, proseguì in tuono sprezzante:
― Di uno sconosciuto!
Le fiamme salirono al volto del giovane, il quale acceso d’ira proruppe in aria minacciosa:
― Di tale sconosciuto, che...
E più avrebbe detto, se la principessa, frapponendosi e trattenendolo, non gli avesse detto piano e rapidamente:
― Per pietà, Curzio!...
Poi voltasi al marito, gli disse con tutta la serenità della purezza offesa:
― Ed io vi risponderò, o signore, che la principessa Rizzi sente troppo altamente di sè per rendere conto delle sue azioni a chi sospetta di lei, e che voi, o signore, dovreste stimarmi abbastanza per non abbassarvi fino a spiare la mia condotta.
Il principe accigliando di più in più la fronte, soggiunse:
― Le vostre parole sono altere, ma i fatti vi accusano palesemente, ed io, usando del mio diritto di marito e signore, v’impongo di giustificarvi.
Questi detti furono pronunziati come una brutale ostentazione di forza. Curzio, testimonio di quella scena, non potè più frenarsi, e volgendosi, al principe, disse:
― Mi pare che il signore abbia scelto assai male il suo momento per una spiegazione conjugale. Egli è, s’io non erro, un principe assistente al soglio pontificio. Ora che i nemici del potere temporale del papa stanno per giungere alle porte di Roma, egli dovrebbe affrettarsi a sorreggere il soglio che minaccia di crollare e cadere per sempre.
― Se tale è il mio dovere in questo momento, rispose Rizzi con fredda ironia, il dovere di un framassone quale voi siete, se io non erro, si è quello di recarsi in mezzo alla congrega, ed affilare il pugnale della sua setta. Ciò vuol dire, che se io ho scelto male il momento di una spiegazione conjugale, voi sceglieste assai male l’ora di un abboccamento amoroso.
A quelle parole, che suonavano un atroce insulto per sua madre, Curzio stette per lanciarsi addosso al principe, gridando:
― Miserabile!
La principessa si frappose anche una volta: il giovane si contenne fremendo. Un riso sarcastico inarcò le labbra sottili di Rizzi.
― Signora, diss’egli, la vostra carrozza vi aspetta qui fuori. Quanto a voi, bel giovinotto, non tanto fuoco: ci rivedremo, ve lo prometto, ci rivedremo!