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150 | i processi di roma |
— E a me duole per la povera Lucia, per le nostre creature! Le lascio nella miseria.
— Rassicurati per questo, soggiunse Tognetti. Non è possibile che i nostri fratelli lascino languire le nostre famiglie; noi non lasciamo loro del denaro, ma il nostro nome e il sangue che spargeremo, questo sarà il loro patrimonio.
In questo momento uno dei confratelli, staccandosi dagli altri, venne a porsi fra i due condannati, e li abbracciò entrambi in atto d’amore. Non si poteva distinguere il suo volto a causa del cappuccio che lo copriva, ma era tanta la commozione che appariva ne’ suoi occhi, che Monti e Tognetti si convinsero che lo sconosciuto era un vero amico.
Pareva che volesse parlare e non potesse per la piena dell’affetto. Finalmente proferì con voce tremante queste sole parole:
— Miei cari!
La sua voce era ignota ai condannati.
— Chi siete, che vi mostrate tanto pietoso con noi? chiese Tognetti.
— Diteci almeno il vostro nome, che possiamo tenerlo a mente in queste poche ore che ci restano da vivere, disse Monti.
— Io sono Leoni.
— Il nostro avvocato! esclamarono ad una voce Monti e Tognetti.
Anche nel fondo della loro prigione era giunta la voce del calore e della passione con cui li aveva difesi il giovane avvocato.
— Non posso dirvi, diss’egli, con voce soffocata dalla commozione, non posso dirvi, miei cari amici, quanto io sono addolorato di vedervi a questo punto. Tutto quanto poteva suggerirmi l’ingegno, il cuore, la coscienza, tutto ho detto per voi, ma inutilmente!
— Siamo persuasi di quanto ha fatto per noi, disse Tognetti. Ma è inutile doveva andare così. La ringraziamo proprio di cuore.
— Non possiamo compensarla di tanta carità, se non col nostro amore, e anche per poco, soggiunse Monti.
— Miei cari, riprese Leoni, io avrei voluto procacciarvi la vita, la libertà, ahimè non ho potuto. Solo un ultimo conforto posso recarvi. Vostra madre, Tognetti, vostra moglie, Monti, avrebbero voluto esser qui ad abbracciarvi per l’ultima volta, ma non è stato loro concesso. Io mi sono offerto di venire in loro vece; esse vi mandano per mio mezzo gli ultimi baci. Tognetti, abbracciate vostra madre.
Tognetti si lanciò ad abbracciare Leoni, singhiozzando e baciandolo, come se avesse baciato sua madre. Poi venne la volta di Monti, che intenerito del pari, non si stancava di mandare altri e altri baci a ciascuna delle sue creature.
— Signor avvocato, a lei mi raccomando, disse poscia Giuseppe Monti: la prego di pensare a’ miei figliuoli. Dica alla mia povera moglie, che mi