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monti e tognetti | 141 |
impressione sull’animo di Pio IX, il quale ordinò che appena fosse rinvenuta fosse introdotta nelle sue stanze.
Infatti, dopo qualche minuto, Lucia Monti veniva condotta in quella medesima stanza cremisina, dove vedemmo il Papa pregare colle ginocchia posate sulla doppia sentenza di morte.
Questa volta, rinfrancata alquanto, e rimessa dallo sgomento del primo incontro, la moglie del condannato trovò una parola libera e commovente, pregando per suo marito.
— Santità! diceva ella, con una parola lei può ritornare da morte a vita il mio povero marito, la pronunci questa parola, per amore di Dio; e lei sarà come un Dio per me! Io la prego pei miei piccoli bambini, che aspettano il loro padre. Pensi che ha tanto sofferto, poveretto, in quest’anno, che ha passato in prigione, lontano dalla sua famiglia, e sopratutto dopo la condanna, all’idea di non poter più abbracciare i suoi figli. Oh! se ha fatto del male lo ha già pagato. Santo Padre! gli perdoni, come ha perdonato Nostro Signore. Renda il padre a quei poveri piccini, renda il marito a questa povera derelitta! Non abbiamo nel mondo altro sostegno, altra guida. Se questa ci manca, che sarà di noi? Ella, che è il padre degli afflitti, il ministro di Gesù Cristo, si lasci commovere da questo pianto, abbia compassione di noi poveri cristiani, ci tolga dalla desolazione! Può consolarci con una parola, la dica, per la Beata Vergine, per tutti i Santi la dica!
A questo punto l’infelice donna fu vinta nuovamente dall’emozione, si lasciò andare singhiozzando, prostesa colle mani giunte e la testa sul terreno.
Nel cuore del Papa si agitava una fiera tenzone. Lo abbiamo già detto, il cuore di Pio IX non è del tutto indurito. Sotto il lievito dell’egoismo e dell’indifferenza epicurea, accumulata da tanti anni di pontificato, serba ancora una fibra sensibile: e questa fu scossa dal pianto e dalle preci di quella meschina.
Egli si sarebbe adunque piegato a far la grazia ai condannati; ma appena vi poneva il pensiero, gli si presentavano nello stesso tempo i fantasmi dei gesuiti, e degli zuavi, e di Antonelli, e dei cardinali arrabbiati, che l’impaurivano, e sgridavano, e lo distoglievano dall’idea della clemenza, come da una debolezza imperdonabile e fatale.
Ma i muti singulti di Lucia, più eloquenti delle sue parole, a poco a poco finivano di vincere il cuore del vecchio. Egli si alzò di subito: si avvicinò al tavolo, vi trovò la carta, e la penna, che poco prima gli aveva presentato il cardinale Baldoni. Intinse la penna, e scrisse una linea sulla carta.
In quel momento entrò un camerario, ad annunziare il padre Ferri.
Pio Nono rabbrividì.
Il padre Ferri era il confessore che la compagnia di Gesù aveva scelto