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monti e tognetti 119


— Un’altra volta mi faceste la medesima promessa.

— Una forza irresistibile mi costrinse a mancarvi, ma questa volta...

Un subito rumore giunse all’orecchie delle due donne e dell’avvocato, che assisteva in silenzio a quel dialogo.

Il valzer era terminato: le liete coppie ritornavano a respirare l’aria aperta nel giardino; e si affollavano nella scala cianciando e ridendo.

— In nome di Dio, partite, gridò la principessa.

— Dunque me lo giurate? la vostra mano, signora! disse la Maria.

La principessa le porse la sua mano agghiacciata. La povera donna la strinse con forza, replicando:

— Lo giurate!

Poi sparì rapidamente fra il fogliame del boschetto.


XXVIII

Spionaggio.


L’avvocato sostenne la principessa che vacillava.

— Non si devono frapporre indugi, disse una voce a poca distanza da loro la sentenza deve eseguirsi immediatamente.

— E se intervenisse la grazia sovrana? soggiunse un’altra voce.

— È impossibile! riprese la prima. In questo caso la grazia sarebbe un’abdicazione. Se quei due ribaldi non venissero decapitati, manderei all’aria il mio cappello rosso.

La principessa si volse; quegli che aveva pronunciate queste ultime parole era suo cognato, il cardinale Rizzi, ch’era sceso in giardino, passeggiando con monsignor Pagni.

Essa rabbrividì fino nelle ossa, si strinse al braccio dell’avvocato, e quasi trascinandolo, fece ritorno con esso alle sale del ballo.

Passando accanto al cardinale Rizzi, aveva sentito l’orrore che si prova al contatto di un’aspide, e a quella sensazione penosa per contraccolpo era succeduto il baleno di un’improvvisa speranza.

Alla festa assisteva un altro cardinale, ch’era appunto il contrapposto di quello; era uno di quei rari esempi di tolleranza e di moderazione, che appajono come eccezioni in mezzo allo stuolo idrofobo delle eminenze e dei prelati. Il cardinale Baldoni, più che sessagenario, aveva una testa coronata di capelli bianchi, sulla quale stava impressa la serenità dell’anima. Egli doveva la porpora alla profondità de’ suoi studi teologici, che per quanto assidui, non erano giunti a isterilire del tutto il suo cuore. Si sapeva che il Papa lo stimava, e gli voleva bene, e spesso i suoi miti consigli erano riusciti bene accetti a Sua Santità; sebbene nel fatto avesse