Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
98 | i processi di roma |
diventa la base della cattedra di Pietro. Altro che bajonette e cannoni! processi, vogliono essere, processi e condanne, e condanne di morte.
Monsignore sorrise all’insolita parlantina del giudice processante. La croce dell’ordine piano, e la speranza dell’assessorato l’avevano posto fuori di sè.
— Le condanne di morte! mormorò il prelato a mezza voce, in questa causa non dovrebbero mancare.
Due per lo meno mi sembrano sicure, riprese il cavaliere piano, quelle di Monti e di Tognetti.
— Ah sì! ripigliò monsignore, queste due sono necessarie. Bisogna dare un esempio agli empi rivoluzionari.
— Vendicare i valorosi zuavi.
— E far vedere al sedicente regno d’Italia che non abbiamo paura dei framassoni.
— Dunque le pare, eccellenza, che la mia relazione sia bene diretta a codesto fine?
— È una rete inestricabile, dalla quale non si potranno sciogliere gli accusati: è un documento, che rimarrà a infamia eterna dei nostri nemici.
— E alla maggior gloria del Santo Padre, soggiunse modestamente il cavaliere.
L’avvocato Leoni entrò nella sala, e salutò monsignor Pagni.
— Benvenuto, signor avvocato, disse questi. Vedete che ho mantenuta la promessa che vi feci in casa della principessa Rizzi. A voi è affidata la difesa degli accusati.
— Ho ottenuta la grazia, disse Leoni, e sono quasi pentito di averla impetrata.
— Eh capisco soggiunse Marini, col suo risolino. Riandando il processo, vi siete persuaso anche voi della scelleraggine dei vostri difesi.
― No, rispose con forza l’avvocato, mi sono anzi convinto della loro innocenza!
— Come?
— Sì, della loro innocenza, e cercherò di trasfondere la mia convinzione nell’animo dei giudici. Ciò che mi rende titubante, e quasi smarrito, è la tremenda responsabilità che pesa sopra di me, ed io diffido delle mie deboli forze. Pazienza! io conosco qual’è il mio dovere, e spero coll’aiuto del Signore di compirlo.
— Dal lato nostro, disse monsignor Pagni, in tuono di compunzion religiosa, non bramiamo altro che di poter seguire i miti consigli della difesa. Preghiamo lo Spirito Santo perchè voglia illuminarci colla sua luce.
In quel punto, un usciere si avvicinò a monsignor Pagni, annunziandogli che una vecchia aspettava nella sala delle udienze private, implorando la grazia di parlargli per un momento.