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della difficoltà oppostami la desiderata soluzione . Ilo bisogno pertanto (e ve ne priego) clic usiate meco di vostra pazienza, poiché prima ch’io possa contentare la vostra giusta ed erudita curiositi), deggio dirvi molte altre cose . Che se talora vi sembrasse che mi fossi dimenticato di mia promessa, soffrite per altro poco il mio ragionare, che sarò poi fedelissimo nell’attenervela .
XXV. Se riandiamo col pensiero l’epoca del risorgimento della musica nella nostra Italia, troveremo che dessa fu l’inventrice del dramma in musica circa il finire del secolo XVI. E quantunque cotesta sorta di musica fosse, per dir cosi, nella sua infanzia, nel secolo susseguente però crebbe e fece de’ notabili progressi. Nulladimeno bisogna pur confessare che i drammi di que’ primi scrittori, del Vecchi, dello Zarlino e degli altri non pochi loro contemporanei, sebbene fossero molto famigerati, erano tuttavia mollo distanti da quel perfezionamento, cui giunsero in tempi a noi più vicini. La musica a quell’età parlava più all’intelletto che al cuore. Il secolo XVIII fu quello ch’ebbe la sorte di veder fiorire quasi in tutto ’l suo corso i più felici ingegni e’ più ben disposti per quest’arte bella, mercè de’ quali la musica del dramma s’innalzò alla sua perfezione. Scarlatti, Porpora, Vinci e Pergolesi, Piccini, Sacchini, Jomelli e Trajetta , ed altri in gran numero, allievi per la maggior parte de’ famosi couservatorj napolitani, profittando sull’esperienza degli altrui sforzi, si avviddero ben presto che il sentimento esser dovea la materia del canto