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col mezzo della divistone aritmetica . E necessario però che per altro poco n’esamini anche più intimamente l’origine e gli effetti.
XIV. E noto per relazione de’ viaggiatori che i popoli poco men che selvaggi osservano ancor essi un ritmo nelle loro danze; e tutto il mondo mescola del ritmo in molte occupazioni . Ciò prova che ’l ritmo non è l’opera dell’arte, e che non risulta dal raziocinio, ma ch’è fondato sopra un sentimento naturale . Una persona, obbligata a contare con qualche celerità, non conterà lungo tempo in una maniera uniforme non interrotta, come sarebbe: uno due tre quattro cinque sei ec.: ma formerà ben presto de’ membri di più numeri, e conterà per due per tre per quattro alla volta . Colpite l’orecchio da que’ suoni che si succedono in tempi eguali, non può essa fare a meno di contarli mentalmente, e schierarseli in conseguenza nella maniera suddetta . Se noi stessi formiamo de’ suoni battendo, per esempio, de’ colpi, noi li regoliamo in maniera che la varietà de’ colpi sollevi la fatica di contarli . Il bottajo che cerchia una botte, il calderajo che batte un calderone, cessano ben presto di dare de’ colpi eguali ed isolati, eli uniscono atre per tre, a quattro per quattro, e così andate voi discorrendo , usando in ciò fare una qualche pausa, affinchè questa divisione divenga sensibile all’orecchio . Mostrandoci dunque una esperienza incontestabile che ogni divisione ritmica è naturale, e che ha il suo principio nel sentimento, esaminiamo adesso qual sia il fondamento di questo sentimento naturale .