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che confonde i modi della composizione, vale a dire, frammischia nel modo maggiore gli accordi del modo minore. Questa riprensibile mescolanza la chiamo puerile, perchè non è di fatto che un gioco da quell’età. E pure sembra che da taluni le si dia un’ aria d* importanza: ma se impongono a quei che nulla sanno, provocano però le risa di coloro che ne conoscono il valore . Molto più che ravvisano in quest'abuso una grave ferita che ne riceve l’espressione imitativa , da che, quanto più si usano fuor di luogo certi accordi che richiamano fortemente l’attenzione degli uditori, tanto più se ne scema in loro l’impressione, ove ne sarebbe maggiore il bisogno.

XXIII. La seconda cosa, che voleva dire, riguarda l’accompagnamento degli strumenti da fiato. Ho rassomigliato sovente nelle mie musicali meditazioni una toccante melodia, accompagnata da tali strumenti , ad un bel drappo ricamato di varj fiori. Se il ricamo sia ben disegnato, ed i fiori sieno sparsi qua e là con intelligenza e buon gusto, la bellezza del drappo brilla maggiormente e risalta . Ma se il ricamo sia di cattivo gusto, e venga di più aggravato da una quantità grande di fiori mal collocati e disposti, lascio ben volentieri al gentil sesso il giudizio d’un tal drappo. Questa similitudine sembrami che spieghi a maraviglia ciò che voleva insinuarvi: essere, cioè, un grand’errore quello di molti scrittori che aggravano le loro composizioni col continuo suono degli strumenti da flato . Le uscite or d’uno, or d’un altro di tali strumenti debbon esser dirette da un