Pagina:Santucci Sulla melodia Lucca 1828.djvu/32

30

(17) «Inceptii gravilus plerumque, et magna professis/Purpureus, late qui splendeat unus, et alter/Assuitur pannusi, cum lucus, et ara Dianae,/Et properantis aquae per amoenos ambitus agros,/Aut fiume n Rhenum, aut pluvius describitur arcus.

Taluno ordisce opre sublimi, e spesso/Per vana pompa alla sua tela appunta/Di porpora un ritaglio: il bosco e l’ara/Descrivendo or di Cinzia: or la piovosa/Iride, e ’l Reno: or per campagne amene/Il serpeggiar di frettoloso rio.

In somigliante fallo si può cadere in tutto il corso di un’opera, e non ne’ soli principj; onde io non credo, come molti degli espositori han creduto, che a’ principj soli abbia voluto Orario restringere questo suo insegnamento, ma che, intendendo per la parola inceptis non principj, ma imprese, tutto abbia voluto abbracciare il poema. Inceptum si trova frequentemente usato da Sallustio in senso d’impresa. Juventus pleraque, sed maxime Nobilium Catilinae inceptis favebat. De bello Catil.

Sic incepto tuo occultalo pergit ad fiumen Tanam

De bello Jug.

Metastasio: Note alla Poetica di Orario v. 14.

(18) Metastasio; Estratto della Poetica di Aristotile Cap. 5. Poetica di Orazio v. 23.

(19) Poet. di Oraz. v. 309. Melast. Estrat. della Poet. di A ristot. Cap. 5.

(20) „ AJ ottenere quest’eifetto, col conservare il timplcx et unum, canone principale d’ogni bell’arte, ed evitare l’opposto scoglio del corda aberrai eadem, servono a maraviglia le deduzioni . Intendo per deduzione quella aniplilìcazione che si dà all’uno o all’altro de’ passi che